Da oggi in Germania entra in vigore la “legge sull’autodeterminazione”, una normativa innovativa che rende più semplice per i cittadini modificare il proprio genere legale e il nome sui documenti ufficiali. Questa legge, ampiamente discussa e fortemente voluta dal governo di Olaf Scholz, segna un importante passo avanti per i diritti della comunità LGBT+.
Modifica tramite autodichiarazione
La legge consente alle persone transgender, intersessuali e non binarie di richiedere la modifica del genere e del nome sui documenti tramite una semplice autodichiarazione all’anagrafe, senza l’obbligo di presentare pareri giudiziari o certificati medici. Secondo la normativa, la richiesta deve essere confermata dopo tre mesi, momento in cui la persona può scegliere tra quattro opzioni di genere: femminile, maschile, vari o “nessuna menzione del genere”.
Disposizioni per i minori
Per i minori di 14 anni, la richiesta di modifica deve essere presentata dai genitori o dai tutori legali. I giovani tra i 15 e i 18 anni possono fare richiesta autonomamente, ma necessitano dell’approvazione dei genitori o dei tutori; qualora questi non fossero d’accordo, il minore ha la facoltà di rivolgersi a un tribunale per ottenere il permesso.
Un giorno storico per i diritti umani
“Sono molto felice perché è una giornata storica per il riconoscimento della diversità sessuale e per il riconoscimento dei diritti umani e delle persone transgender e non binarie in Germania“, ha dichiarato Nyke Slawik, uno dei due deputati transgender del Bundestag, in un’intervista all’AFP. La legge è stata accolta con favore dalla comunità LGBT+ come un segnale concreto di riconoscimento e rispetto della diversità.
Reazioni del governo
Anche il ministro della Famiglia Lisa Paus ha espresso soddisfazione per l’entrata in vigore della legge, definendo questa giornata “molto speciale” per la comunità LGBT+. Paus ha sottolineato come la normativa rafforzi notevolmente i diritti delle persone transgender, non binarie e intersessuali in Germania, rendendo il Paese parte di un ristretto gruppo di nazioni europee, tra cui Danimarca, Belgio, Svizzera e, dal 2022, Spagna, che hanno adottato leggi liberali in materia di autodeterminazione di genere.
Un’ampia adesione alle pre-iscrizioni
Dal 1° agosto, data di apertura delle pre-iscrizioni, sono già state presentate circa 15.000 domande, secondo quanto riportato dalla rivista Der Spiegel. Questo dato dimostra l’interesse e il bisogno diffuso di una legislazione che consenta il cambiamento di genere in modo agevole e rispettoso dei diritti individuali.
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