Torna a parlare Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, citato dalla TASS, agenzia di stampa di Mosca.

Con i soliti toni minacciosi, Lavrov ha affermato, intervenendo alla plenaria della Duma, che “la politica di Washington e dei suoi alleati europei di trasformare l’Ucraina in una testa di ponte anti-Russia ha raggiunto il punto di non ritorno”, aggiungendo che l’obiettivo è circondare la Russia e trasformarla in uno “Stato canaglia”.

“I tentativi di isolare la Russia sono falliti e i nostri nemici sono costretti ad ammetterlo – ha proseguito Lavrov – La politica estera adottata dal presidente Putin per difendere fermamente gli interessi nazionali e allo stesso tempo essere aperta ad un’ampia e paritaria cooperazione internazionale ha dimostrato la sua efficacia”.

Le nuove linee della politica estera del Cremlino

Lavrov ha, poi, comunicato che le linee di politica estera russa sono state aggiornate e l’obiettivo è quello di mettere fine al dominio mondiale dell’Occidente per costruire un sistema più giusto nei rapporti internazionali: “La nostra politica estera aggiornata evidenzia il bisogno di mettere fine al monopolio dell’Occidente costruendo un sistema globale che impedisca di perseguire interessi egoistici, e che sia basato invece su un equilibrio giusto e universale degli interessi, come richiesto dalla Carta delle Nazioni Unite“, ha detto.

Secondo Lavrov, inoltre, “i politici occidentali mentono sui mandanti degli attacchi al Nord Stream, proprio come hanno fatto con gli accordi di Minsk”.

Infine, il ministro degli Esteri russo ha detto: “All’inizio del mese un funzionario del ministero degli Esteri francese ci ha accusato di perseguire una politica neocoloniale in Africa. Parigi, che ha commesso, insieme ad altri Paesi europei, numerosi crimini sanguinosi nel continente e che oggi considera apertamente l’Africa come il suo cortile di casa, lancia accuse contro Mosca, che ha svolto un ruolo di primo piano nel liberare i popoli del continente dall’oppressione coloniale, nell’aiutare a stabilire la loro statualità, a costruire le basi della loro economia e della loro capacità di difesa”.

Chi è Sergej Lavrov

Sergej Lavrov è un politico russo che attualmente ricopre la carica di Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa. Lavrov è nato a Mosca il 21 marzo 1950 ed è stato educato in una famiglia di diplomatici. Ha studiato presso l’Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca e ha iniziato la sua carriera nel Ministero degli Affari Esteri sovietico nel 1972.

Lavrov ha svolto numerosi incarichi nel corso della sua carriera, tra cui l’incarico di rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite a New York dal 1994 al 2004. È stato anche ambasciatore della Russia in diversi Paesi, tra cui la Francia, il Vietnam e il Kazakhstan.

Lavrov è noto per la sua abilità diplomatica e per la sua posizione rigida sui diritti e gli interessi della Russia. Ha sostenuto le politiche di espansione della Russia in Crimea e in Ucraina, sostenendo che la Russia agisce per difendere i propri interessi e per proteggere i diritti delle popolazioni di lingua russa.

Lavrov è anche stato coinvolto in molte questioni internazionali, tra cui la crisi siriana e il processo di pace in Medio Oriente. È un sostenitore del principio di non ingerenza negli affari interni degli altri Paesi e ha spesso criticato l’ingerenza degli Stati Uniti e dei loro alleati in altri paesi.