Il governo regionale catalano ha confermato che 7 studentesse italiane sono tra le vittime dell’incidente in cui è rimasto coinvolto un bus di studenti Erasmus. Secondo quanto comunicato all’emittente radiofonica catalana Catalunya Radio dal responsabile dell’Interno Jordi Jane, le vittime sono tutte ragazze di eta’ compresa tra i 19 e i 25 anni, di sei nazionalità: italiana (7), tedesca (2), romena (1), francese (1), Uzbekistan (1) e austriaca (1). “Abbiamo identificato le 13 vittime, ma non ufficialmente, perché per l’identificazione ufficiale dobbiamo attendere l’esito dell’esame del Dna. In ogni caso posso considerare che l’Italia e’ in lutto, perché delle 13 vittime, sette sono di quel Paese”, ha spiegato Jane.
Le tre studentesse toscane – di cui finora le autorità spagnole hanno confermato l’identità -, studiavano alla facoltà di Economia dell’università di Firenze ed erano da circa due mesi nella penisola iberica per seguire un programma di studi Erasmus. La Farnesina ha potuto avvertire i familiari molte ore dopo, quando dalla Spagna provenivano informazioni certe sulle loro condizioni, avvisandoli della necessità di recarsi in Catalogna. Nel pomeriggio è stata contattata la famiglia di Gavorrano, in serata quella di Valentina Gallo – la prima di cui si è appresa l’identità tra coloro che sono deceduti nell’incidente -, in piena notte i familiari della giovane di Greve in Chianti. Dall’incidente, avvenuto ieri mattina, i familiari non hanno avuto più contatti con le figlie: col passare delle ore, e senza informazioni certe dalle autorità iberiche, si è fatta avanti una grande apprensione per le loro sorti.
Fra i ragazzi coinvolti sarebbe potuto esserci anche un gelese, Raffaele Catania. “Ragazzi in un attimo si perde veramente tutto” è stato il suo commento a caldo. Raffaele, 24 anni, è ancora sotto shock. gelese, è unod egli studenti ammessi all’Erasmus, uno di quelli che poteva trovarsi su quei pullman.
Dopo la laurea al Politecnico di torino, Raffaele è fra gli Erasmus destinazione Barcellona. All’alba di ieri il suo futuro si sarebbe potuto infrangere in Catalogna. Davanti ai suoi occhi il bus disteso su un fianco, il via vai delle ambulanze e le urla dei feriti.
Raffaele ha subito tranquillizzato amici e parenti, lui non era su quel bus “È proprio in questi momenti – scrive in uno dei suoi messaggi – che si vede quante persone ti vogliono bene, grazie a tutti per i messaggi, io e i miei amici stiamo tutti bene”.
Un messaggio per rassicurare tutti gli amici, da quelli di Gela a quelli di Catania, senza dimenticare quelli di Torino. Una giornata tra tensione e telefonate.