Voldymyr Zelensky ha avvertito che l’invasione russa dell’Ucraina è solo l’inizio perché le forze di Mosca saranno anche una minaccia per gli altri Paesi dell’area.
In un video caricato sui social media, Zelensky ha affermato che la Russia si sta preparando per giungere fino alla Transnistria, una regione separatista della Moldavia, al confine con l’Ucraina e la Polonia, usando la stessa tattica, cioè sostenendo di agire per difendere l’etnia russa: “Ciò conferma soltanto quello che ho detto molte volte: l’invasione russa dell’Ucraina è solo un inizio. Vogliono prendere altri Paesi”.
Tali dichiarazioni arrivano dopo che un generale russo ha sostenuto che le truppe del Cremlino stanno progettando di creare un ponte terrestre verso la Transnistria. Si tratta di Rustam Minnekaev, comandante ad interim del distretto militare centrale, secondo cui le forme armate di Mosca prima prenderanno il Donbass, il cuore industriale dell’est dell’Ucraina e poi punteranno alla creazione di un collegamento con la penisola della Crimea. Minnekaev ha aggiunto: “Il controllo del sud dell’Ucraina è un’altra via d’uscita per la Transnistria, dove avvengono altre oppressioni sulla popolazione di lingua russa”.
Giusto ricordare che la Moldavia non fa parte della NATO e, quindi, non è sotto protezione dell’articolo 5 che sostiene che un attacco contro un membro dell’Alleanza Atlantica è un attacco contro tutti. Per cui, se la Russia dovesse decidere di invadere anche questo Paese, gli Stati Uniti d’America e gli Alleati potrebbero ‘restare a guardare’ come sta avvenendo con l’Ucraina, al netto dell’invio delle armi, ad esempio non istituendo la no-fly zone per timore di uno scontro diretto con la Russia che potrebbe sfociare, nello scenario peggiore, in un confronto nucleare. Insomma, per Vladimir Putin, l’obiettivo Moldavo sarebbe, ancora una volta, senza ostacoli terzi.