Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato. Una volta chiamato da Liliana Segre, l’esponente siciliano di Fratelli d’Italia le ha consegnato un mazzo di rose.
La Russa ha ringraziato tutti, anche chi non lo ha votato e quelli che lo hanno votato, pur non facendo parte del centrodestra. Infatti, ha ottenuto 116 voti complessivi. Il centrodestra ne ha 115, al netto delle defizioni di Forza Italia che ne aveva 99.
Il siciliano, che ha affermato di non avere un discorso pronto per l’occasione, ha espresso, innanzitutto, un pensiero “deferente” al capo dello Stato Sergio Mattarella: “apprezzata sempre la sua capacità morale”. E ancora: “Voglio ringraziare la senatrice Segre non c’è nessuna parola di quello che ha detto che non abbia meritato il mio applauso”. Un saluto anche per Papa Francesco, definita “alta guida morale”.
La Russa ha espresso un messaggio pure per “i patrioti di Kiev” e i “profughi” della guerra in Ucraina che vanno “accolti con onore”. Il siciliano ha ribadito che difenderà i diritti di maggioranza e opposizione.
Il nuovo presidente del Senato ha pure rivolto – da ex ministro della Difesa – “un pensiero alle donne e agli uomini in divisa: sono la bandiera dell’Italia nel Paese e nel mondo, ideali di pace e sicurezza. Il mio deferente omaggio va anche a tutti i caduti di ogni guerra”, con un ricordo a quelli di Nassiriya del 2003.
La Russa ha citato Sandro Pertini: “Nella vita talvolta è necessario saper lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza” e ha detto che bisogna tutelare l’infanzia e promuovere la natalità.
E ancora: “Grazie al mio amico Calderoli, un grazie in particolare, capirete benissimo l’inciso”. e “Voglio ringraziare una grande amica e una persona di grande spessore culturale, parlo di Elisabetta Casellati che è seduta molto vicino al presidente emerito Pera che saluto e ringrazio come tutti i presidenti”.
Non poteva mancare il riferimento alla pandemia (“non abbassare la guardia”) e ha parlato di lavoro che “è la storia dell’Italia, non può diventare l’orrore delle morti bianche”.
La Russa ha aggiunto: “umanità è respingere violenza e sopraffazione, difendere diritti legalmente riconosciuti” e combattere la violenza “su minori e donne che è lo squallore della società. Violenze che devono essere più che combattute, oltre che combattute: vanno prevenute”. “Ogni fragilitù ci riguarda e ci interpella – ha aggiunto – noi non dobbiamo chiedere ad altri ma a noi stessi cosa realizzare per stare accanto a chi è debole. Per chi è debole il posto non è in fondo ma in prima fila”.
La Russa ha ricordato anche Giuseppe Tatarella (“uomo dell’armonia”).
Il nuovo presidente del Senato ha assicurato che “sono stato un uomo di partito, non di parte. Non lo sarò in questo ruolo”. E ancora: “Anche in questa legislatura si parlerà di riforme, non bisogna temerle, bisogna provare a realizzarle insieme, qui al Senato può spettare dare il via alla riforma non della prima parte della Costituzione che è intangibile ma della seconda. Ci sono vari modi, ci può essere la bicamerale, l’importante è che ci sia la volontà politica”.
Poi, l’invito a non abbassare mai la guardia sulle mafie, citando anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con tanto di applauso dell’aula.
Infine, “cercherò di essere il presidente di tutti con tutte le mie forze, ve lo giuro”.
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