Gli inglesi credevano di aver vinto gli Europei di calcio prima che la finale con l’Italia fosse giocata.
In televisione e sui social media in Inghilterra attendevano non tanto il calcio d’inizio e poi chi vivrà, vedrà ma il triplice fischio dell’arbitro Bjorn Kuipers che avrebbe dovuto decretare il ritorno a casa (it’s coming home) del trofeo e colmare così un digiuno lungo 55 anni (quella Coppa del Mondo tra l’altro vinta con la Germania Ovest per 4-2 anche con il goal fantasma di Geoff Hurst).
Ecco perché, dopo la vittoria della Nazionale di Roberto Mancini ai calci di rigore, gli inglesi l’hanno presa malissimo. Non solo contro i tre calciatori di colore insultati pesantemente e ignobilmente sui social media ma anche contro i tifosi italiani a Londra che non potevano di certo pensare di rischiare di farsi male solo per esercitare il diritto di festeggiare un successo adrenalinico.
Ed è quello che ha raccontato Maurizio Zoppi su Il Giornale, intervistando Serge Ventrella, un giovane italiano di 29 anni che dall’aprile del 2019 vive e lavora nella capitale britannica.
«Intorno a noi dopo pochi minuti ci stavano inglesi che ci aggredivano verbalmente e ci spintonavano. Cercavano di rubarci le bandiere o i cellulari che avevamo in mano», ha raccontato l’italiano, giunto a Piccadilly, insieme ad altri italiani, per celebrare il successo di Chiellini & Co. E ancora: «Ci sputavano addosso e ci hanno lanciato bottiglie di vetro. Hanno colpito in testa un ragazzo accanto a me».
Serge Ventrella, quindi, ha provato a defilarsi «ma dei tifosi inglesi hanno aggredito me e un mio amico. Quindi siamo scappati chiedendo aiuto alla polizia, la quale ci ha risposto Tribe to be safe che tradotto significa arrangiati da solo».
Il 29enne non ha riportato, per fortuna, conseguenze fisiche «ma non poter festeggiare nella città in cui vivi semplicemente perché non sei a casa tua, perché ti viene negato a causa di un retaggio culturale da hooligans mi ha davvero sconvolto».
«Non pensavo si arrivasse a questi livelli – ha concluso l’italiano – Questa voglia di violenza e di umiliazione nei confronti degli italiani per una sconfitta calcistica da parte degli inglesi. Usare il termine razzisti è davvero riduttivo».
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