L’Italia appare povera e pazza. Questo il ritratto del Paese che emerge dal 55mo rapporto del Censis. La povertà dilaga in Italia, portando con sé un carico di irrazionalità, forse di follia.
Ci sarà molto da discutere sui dati contenuti nel Rapporto Censis, diffuso questa mattina dal prestigioso istituto di ricerche. Giunto alla sua 55 ma edizione, il report fotografa l’Italia in ginocchio per il covid. Più di due milioni di famiglie italiane vivono in uno stato di assoluta povertà. E’ un indicatore più che raddoppiato nel 2020, rispetto all’anno precedente, L’aumento della povertà è sostenuto soprattutto al Nord (+131,4%; +67,6% Centro e +93,8% Sud). Tra le famiglie cadute in povertà assoluta durante il primo anno di pandemia, il 65% risiede al Nord (21% nel Mezzogiorno, 14% al Centro). Nel rapporto si evidenzia anche come la pandemia abbia accentuato il senso di vulnerabilità: il 40,3% degli italiani si sente insicuro pensando alla salute e alla futura necessità di dover ricorrere a prestazioni sanitarie. Il Rapporto Censis è stato consegnato ieri in anteprima al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Gli italiani e la fuga dalla realtà
Ma non c’è soltanto la crescita della povertà assoluta a preoccupare i ricercatori del Censis. Quella degli italiani è anche una fuga dalla realtà. Complotti e cospirazioni stanno prendendo piede nella nostra società. Per l’ìstituto di ricerca guidato da Giuseppe De Rita, l’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile. E poi: il 5,8% è convinto che la Terra sia piatta, per il 10% l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna, per il 19,9% il 5G è uno strumento sofisticato per controllare le persone”. “Accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un’onda di irrazionalità”, si osserva nel rapporto. Per i ricercatori, quelle tesi così diffuse tra gli italiani sono “la spia di qualcosa di più profondo: le aspettative soggettive tradite provocano la fuga nel pensiero magico”.
La Scuola e i danni del Covid
Il covid e la pandemia, infine, stanno danneggiando i più giovani e la scuola. Il rapporto del Censis rivela che “dal punto di vista psicologico, il prolungato periodo di pandemia ha provocato effetti collaterali non indifferenti” sugli studenti italiani. “L’81,0% dei 572 dirigenti scolastici di scuola secondaria di secondo grado intervistati segnala che tra gli studenti sono sempre più diffuse forme di depressione e disagio esistenziale”.
Per l’Italia è allarme rosso. Secondo il Censis, “la società italiana è mutata e ha attraversato crisi ed emergenze con il continuo intrecciarsi. Anche alla luce dei cambiamenti posti dalla pandemia, “è il tempo di un cronoprogramma serio”, di “riforme strutturali” e “dell’intervento pubblico” con “scelte coraggiose”.
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