In risposta agli attacchi missilistici iraniani degli ultimi mesi, l’esercito israeliano ha lanciato un’operazione mirata contro venti obiettivi militari iraniani nelle province di Teheran, Ilam e Khuzestan. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno sottolineato che sono stati colpiti esclusivamente siti strategici, come impianti missilistici e radar, senza causare vittime civili. Gli attacchi, durati circa quattro ore, hanno causato esplosioni limitate nella capitale iraniana, dove le autorità locali riferiscono danni “non significativi”.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante un’audizione congiunta, hanno esposto la posizione dell’Italia sulla situazione. “Non crediamo che l’Iran reagirà, ma l’invito è a evitare un’escalation,” ha dichiarato Crosetto, aggiungendo che l’attacco israeliano è visto come risposta agli attacchi iraniani di ottobre. Tajani, dal canto suo, ha rassicurato i cittadini italiani presenti in Iran, circa 450 persone, sottolineando che le comunicazioni restano aperte e che gli italiani sono monitorati tramite la registrazione all’app Viaggiare Sicuri.
Secondo Tajani, il rischio di un’escalation può essere ridotto solo attraverso il dialogo e la diplomazia. “È in corso una trattativa che potrebbe coinvolgere i servizi segreti di Israele e mediatori internazionali, con l’obiettivo di avviare negoziati per un cessate il fuoco sia a Gaza sia in Libano”, ha sottolineato Tajani, riflettendo il tentativo dell’Italia di favorire un percorso diplomatico e una stabilità a lungo termine nella regione
Fonti vicine al governo iraniano affermano che, nonostante le esplosioni, i danni siano stati contenuti. Attraverso un intermediario straniero, l’Iran ha comunicato a Israele che non risponderà agli attacchi subiti, scegliendo di non alimentare una crisi militare. La decisione, rivelata da fonti diplomatiche, sembra essere stata ben accolta dalla comunità internazionale, speranzosa in una de-escalation del conflitto.