Su AppleTV+, dal 22 ottobre 2021, c’è Invasion, serie statunitense di fantascienza, creata da Simon Kinberg e David Weil, che racconta un’invasione aliena vista da diverse prospettive.
La serie è composta da 10 episodi – al momento della recensione in piattaforma ce ne sono 8 – ed è stata realizzata con un budget per nulla indifferente di 200 milioni di dollari, pienamente coerente con la scelta di Apple di puntare più sulla qualità che sulla quantità.
Le riprese, originariamente previste per l’inizio della metà del 2019 con la regia di Kinberg, hanno avuto un ritardo perché impegnato con il lungometraggio The 355 e a causa della pandemia. Le location: New York, Manchester, Marocco e Giappone. Le riprese si sono concluse il 15 marzo 2021.
La serie è stata diffusa in anteprima il 22 ottobre 2021, con l’uscita dei primi tre episodi. I restanti sette, invece, sono stati rilasciati con la formula, che sa di televisione, di uno a settimana, suscitando così maggiore attesa e impazienza.
LA TRAMA DI INVASION
La trama di Invasion sembra semplice: gli alieni provenienti da chissà dove decidono di invadere il Pianeta e sterminare la popolazione mondiale. Agli esseri umani non resta che nascondersi e, al contempo, trovare soluzioni per contrapporsi. In realtà, la semplicità si ferma qui. Sì, perché l’invasione aliena non è che uno scenario all’interno del quale si sviluppano cinque storie ‘normali’, apparentemente indipendenti l’una dall’altra e tutte caratterizzate da un disagio individuale e familiare.
IL TRAILER DI INVASION
LE STORIE DI INVASION
C’è, infatti, lo sceriffo – interpretato dal ‘giurassico’ Sam Neil – che è prossimo alla pensione ma non è soddisfatto della sua carriera perché ritiene di non avere mai inciso sulla società con un’azione degna di questo nome.
C’è la madre immigrata dalla Siria – l’intensa attrice iraniana Golshifteh Farahani – che ha dovuto lasciare il proprio sogno di diventare dottoressa per crescere i suoi due figli ma scopre, nel peggiore dei modi, che il marito (Firas Nasser in versione ‘faccia da schiaffi’) ha un’amante. E non solo. L’uomo non fa nulla per dimostrare di essere un pater familias, attirando su di sé l’antipatia sfegatata dello spettatore. Fidatevi, soprattutto quando l’invasione comincia – e non si sa ancora che stia davvero avvenendo – ne fa di tutti i colori che viene voglia di vederlo schiattare in ogni scena.
C’è il bambino inglese (Billy Barratt) che vive in un contesto familiare difficile, con la madre disabile e con il padre sperduto da qualche parte, bullizzato da un gruppo di compagni. Apparentemente, ha anche un problema di salute che lo rende ancora più oggetto di scherno. Apparentemente, però. E non aggiunto altro.
C’è Trevante Ward, interpretato da Shamier Anderson: un soldato americano, anche lui con problemi familiari, che si trova in Afghanistan per combattere contro i talebani e che punta il fucile su qualsiasi cosa si muova. In questa microstoria è interessante il parallelismo tra l’invasione aliena e quella straniera in Afghanistan, come si evince in una famiglia che non è spaventata dalla prima perché è abituata ad essere invasa da chi viene da lontano.
C’è la giapponese Mitsuki (la davvero brava ed espressiva Shiori Kutsuna), funzionario tecnico della JASA, la parente nipponica della NASA, che ha una relazione con un’astronauta che, insieme ad altri due colleghi, ha la prima esperienza traumatica contro gli invasori. A Mitsuki, però, gli alieni interessano poco: il suo obiettivo è comunicare con l’amata in qualsiasi modo e tirarla giù da lassù, costi quel che costi…
E ci sono gli alieni… Beh, non subito, però. Dovrete aspettare ma quando capita – e il riferimento è all’episodio numero 6, invasione domestica – è un bel vedere perché, ve l’assicuro, la tensione salirà alle stelle. Invasion, dopo tutto, non è una serie su un’invasione aliena ma su uomini normali che devono affrontare qualcosa di straordinario, improvviso, ignoto, catastrofico e potenzialmente apocalittico.
Alieni e coronavirus
Cioè, i riflettori non sono puntati sugli eroi che salveranno il Pianeta dagli extraterrestri cattivi come Independence Day ma sulle ‘comparse’, coloro che subiscono gli effetti dell’invasione, stravolgendone le vite, già di per sé difficili perché non c’è esistenza che non lo sia, figuriamoci se poi gli alieni decidono di infestare il Pianeta. E questo ricorda subito La Guerra dei Mondi di Steven Spielberg del 2005 con Tom Cruise dove il protagonista è un padre che fugge insieme ai figli dai tripodi. Spetta ad altri trovare le soluzioni per contrastare gli alieni. Tutto il resto dell’umanità ha un solo scopo da perseguire: sopravvivere sperando.
E se nella Guerra dei Mondi era facile arrivare al parallelismo extraterrestri – terrorismo, oggi non si può non arrivare a quello tra alieni e coronavirus. Perché spetta alla scienza trovare i modi per combattere il Covid-19 mentre a tutti gli altri non resta che nascondersi dal virus in attesa dell’arma giusta.
Ecco. Invasion è sì una serie fantascientifica ma, al contempo, è un insieme di drammi familiari comuni che la rendono meno scontata e fumettistica, seppur gli effetti speciali non mancano.
Voto: 7/10.
IL PODCAST DELLA RECENSIONE DI INVASION
Se vuoi, puoi ascoltare la recensione qui:
Ascolta “Invasion (2021) su AppleTV+, la recensione della serie sci-fi” su Spreaker.
Commenta con Facebook