“Ho incontrato Asia qualche giorno prima della nostra intervista. Ore ed ore a cuore aperto, tra emozioni e dolore, sorrisi e paure. È così che mi ha raccontato la sua difficile vita. Gli abusi, le mancanze, le sfortune, le violenze, la fragilità, ma anche la forza di non arrendersi. Molte cose sono rimaste in quella stanza. Ed anche se lei me lo avesse chiesto, non le avrei mai rese pubbliche”.
Lo scrive su Instagram Nunzia De Girolamo dopo la lettera di protesta di scrittori e giornalisti per la puntata di Avanti popolo di martedì 31 ottobre nel corso della quale, in prima serata su Rai3, la conduttrice ha intervistato la ragazza sopravvissuta allo stupro di gruppo di Palermo.
“Quando io ed Asia abbiamo definito i limiti della nostra chiacchierata, abbiamo condiviso tutto ciò che avremmo detto. Tutto – fa sapere la conduttrice -. Anche i messaggi che, privatamente, aveva ricevuto sui suoi canali social e che abbiamo deciso di leggere. Era il suo modo coraggioso per sfidare il dolore ed il pregiudizio. Per dire basta. Dopo la nostra intervista Asia ha ricevuto tanta solidarietà. Proposte di lavoro, ospitalità ed i suoi social hanno cambiato direzione. Sono felice per lei. Felice di aver fatto il mio dovere di donna e di essere umano. E di avere ancora contatti con lei per tentare di aiutarla”.
“Sono stupita da questo maschilismo latente, che induce alcune donne a dire ad una vittima di non parlare, di non metterci la faccia e addirittura di nascondersi. Come se Asia si dovesse vergognare – prosegue -. Lei, che è la vittima! Come si può giudicare la volontà di liberarsi, anche pubblicamente, di un peso enorme? Quando Asia ha fatto le sue dirette sui social minacciando di farsi del male, nessuno si è preoccupato o si è adoperato per costruire gruppi di intellettuali a difesa e sostegno di questa ragazza? Siamo al solito pregiudizio di donne che odiano le donne? Che parlano dal comodo salotto di casa, senza sapere assolutamente nulla di Asia e senza aver messo piede mai nemmeno nella sua Palermo? Ed è questo il modo di difendere le donne, facendo dilagare altra cultura di odio e violenza? Mi dispiace constatare che state spostando il bersaglio dimenticando che il vero nemico da abbattere è lo stupratore, la cultura ancora maschilista di questo paese. Contro questo, le donne, noi donne, dovremmo essere unite sempre…”.
“Ho letto la lettera aperta alla Rai sul caso dell’intervista alla ragazza vittima dello stupro di Palermo nella trasmissione di Nunzia De Girolamo, così come la replica sui suoi canali social della conduttrice. La violenza di genere è un tema che deve essere trattato con estrema delicatezza, nel rispetto della deontologia professionale ma soprattutto della dignità della vittima, che deve essere tenuta al riparo da ogni forma di spettacolarizzazione della violenza e di vittimizzazione secondaria. Questo deve valere sempre, tanto più per il servizio pubblico. Per questo come Movimento 5 Stelle abbiamo predisposto una interrogazione in commissione di vigilanza Rai per verificare nel dettaglio quanto accaduto nella trasmissione del 31 ottobre e comprendere che tipo di azione intendano mettere in campo affinché episodi del genere vengano affrontati in maniera corretta da chi conduce i programmi”. Così l’esponente M5S in commissione di Vigilanza Rai, Dolores Bevilacqua.