In Italia, nel pollame domestico, sono stati individuati focolai di influenza aviaria da sottotipo H5N1, in particolare negli allevamenti di tipo industriale di tacchini da carne in provincia di Verona.
Come si legge in una circolare del Ministero della Salute, il rischio di trasmissione agli esseri umani è considerato basso ma in considerazione del potenziale evolutivo del virus, si ritiene necessario monitorare la situazione per identificare eventuali cambiamenti. Il documento ha indicato che la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e gratuita per il personale che lavora a contatto con animali.
I luoghi dell’epidemia di influenza aviaria
“Nel 2021 – ricorda il ministero – si sta assistendo ad un’epidemia di influenza Aviaria ad alta patogenicità (HPAI), sostenuta da virus influenzale sottotipo H5N1, partita dalla Russia nel mese di luglio e poi dilagata in diversi Paesi quali Ucraina, Polonia, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Croazia, Bulgaria, Ungheria Slovacchia, Danimarca, Finlandia, Belgio, Olanda, Italia. In Italia, in modo particolare, l’epidemia è diffusa maggiormente in Veneto, nelle province di Verona e Padova e Lombardia, nella provincia di Brescia e Mantova. All’inizio di novembre è stato confermato anche un focolaio nel Lazio, immediatamente circoscritto senza ulteriore propagazione del virus nella zona”.
La localizzazione dei focolai può essere monitorata al al link del sito web del Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria.
Secondo quanto previsto dal ‘Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale’ “è stato costituito un ‘gruppo di esperti’ per la definizione del funzionamento della rete nazionale dei laboratori pubblici umani e veterinari per l’individuazione precoce della circolazione di ceppi di virus influenzali a potenziale zoonotico al fine di attivare un sistema di allerta rapida per le epidemie influenzali anche a carattere pandemico. Il gruppo di esperti si è già riunito e sta monitorando e valutando la situazione”.
Le misure contro l’influenza aviaria
Come misure personali di protezione (non farmacologiche) utili a ridurre la trasmissione del virus, l’OMS raccomanda:
- “lavaggio regolare con corretta asciugatura delle mani”;
- “coprire bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce, utilizzare fazzoletti monouso e smaltirli correttamente”;
- “autoisolamento immediato in caso di febbre e sintomi simil influenzali”;
- “evitare il contatto ravvicinato con persone malate”;
- “evitare di toccarsi occhi, naso e bocca”.
“In caso di epidemia di influenza Aviaria – spiega la circolare – le persone dovrebbero, se possibile, evitare gli allevamenti di pollame, il contatto con animali nei mercati di pollame vivo, di entrare in aree in cui il pollame può essere macellato e il contatto con qualsiasi superficie contaminata da deiezioni di pollame o altri animali. Gli operatori sanitari che gestiscono casi sintomatici con esposizione certa o possibile dovrebbero seguire precauzioni standard, da contatto e respiratorie. Gli operatori sanitari che eseguono procedure che generano aerosol dovrebbero utilizzare precauzioni per via aerea”.
Ribadendo quanto già affermato in una precedente circolare, “la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani: allevatori; addetti all’attività di allevamento; addetti al trasporto di animali vivi; macellatori e vaccinatori; veterinari pubblici e libero-professionisti. Alla luce dell’attuale diffusione dell’infezione da influenza Aviaria in Italia la raccomandazione per la vaccinazione antinfluenzale stagionale è estesa anche a tutti i soggetti che per ragioni diverse da quelle professionali risultino potenzialmente esposti al rischio epidemiologico”.
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