Paradossale paragonare tutto ciò alle ultime sessioni di mercato ed alla situazione odierna in casa rossonera, assolutamente imbarazzanti. Doveva essere l’anno della svolta dopo le stagioni di fair play finanziario, invece nessuno dei giocatori acquistati, eccezion fatta per Bacca, sembra essere all’altezza. Se consideriamo poi il solito vizio del Cav, calcistico e non solo, per cui nessun leader può coesistere in sua presenza, eccoci passati da Mihajlovic a Brocchi.
L‘esonero è la giusta ricompensa per il Serbo che ha portato la “squadra di Brocchi”, in tutti i sensi, in finale di Coppa Italia ed in Zona Europa League? Molto probabilmente no. Il dissesto di bilancio, i dubbi societari e l’assenza di campioni dal campo rendono anche il Frosinone una compagine da temere, con la quale non si è andato oltre un 3-3 casalingo. Parlare della prestazione di Balotelli sarebbe sparare sulla croce rossa, ci esentiamo dal farlo.
Discorso profondamente diverso in casa Roma invece, dove l’autorità del progetto societario si ripercuote positivamente sul campo. La squadra di Spalletti vince e convince anche nel posticipo delle 19, vincendo una partita rocambolesca col Genoa a Marassi. I Grifoni rimontano e perdono 2-3 dimostrando la discontinuità che non ha reso possibile il sogno europeo.
El Shaarawy, Perotti prima e Totti dopo, illuminano il gioco giallorosso, sostenuti da Nainggolan e dal rientrante Strootman, finalmente in campo per la gioia di tutti gli amanti del calcio. Totti entra e gonfia la rete con una bordata su punizione in seconda degna di Roberto Carlos, tiene alta la squadra e consente la vittoria finale. Che abbia 39,40 o 41 anni, finché ha voglia di giocare, FATECELO VEDERE!
Nonostante la prova dei giallorossi, in serata il Napoli risponde prontamente all’offensiva Romana. I partenopei passano in casa per 2-1 contro l’amato e mai dimenticato mister Reja, che schiera l’Atalanta in maniera ordinata ma poco capace di insidiare la seconda forza del campionato. È tornato Higuain al San Paolo ed i napoletani, ovviamente, hanno gridato il suo nome su richiesta dell speaker dello stadio. Lo hanno urlato 2 volte, 32 in 33 partite: numeri da fenomeno di caratura mondiale. Unica preoccupazione il lapsus di Albiol, che risente del clima Euro2016, pensa d’essere al ritiro della nazionale spagnola e buca la porta di Reina.
Nel frattempo, la solita Juventus accende la speranza del Palermo. La squadra di Allegri ha già vinto il campionato, è demotivata, gioca male, molto rimaneggiata e per questo, ovviamente, vince solo 2-0. Ed il fattore chiave dell’analisi è che la vittoria non dipende dall’incapacità dell’avversario di turno, il Carpi nel caso specifico, ma dalla superiorità assoluta dei bianconeri, che non hanno rivali in Italia e pochissimi in Europa.
Approfitta del passo falso di Carpi e Frosinone il Palermo, che vince 2 a 0 con la Sampdoria ed agguanta gli Emiliani. Stando così le cose i rosaneri sarebbero comunque retrocessi alla fine del campionato, ma la percentuali di salvezza adesso aumentano sensibilmente. C’è bisogno di prestazioni come quelle di ieri per salvarsi!
Scavalca il Milan il Sassuolo dei miracoli, ed ottiene momentaneamente la piazza utile ai preliminari d’Europa League. I neroverdi si avvicinano anche a Inter e Fiorentina, lontane parenti delle squadre viste nella prima fase del campionato. I milanesi perdono 0-2 in casa contro la Lazio versione Inzaghi, mentre i viola non vanno oltre lo 0-0 a casa Maran. Per entrambe, ancora una volta, l’esame di maturità ha esito negativo.
Oltremanica, un uomo rifiutato dal sistema calcio italiano e con un recente trascorso nerazzurro ha appena vinto il campionato inglese. Ha vinto contro le grandi potenze economiche europee, ha vinto contro la fredda storia che raccontano i bilanci, ha vinto contro la fisicità che sovrasta la tattica. Rigore, costanza, sobrietà: lunga vita a Claudio Ranieri, RE D’INGHILTERRA!
a cura di Carlo Castiglione