“Mentre tristemente nel mondo crescono le distanze e aumentano le tensioni e le guerre, i nuovi Santi ispirino soluzioni d’insieme, vie di dialogo, specialmente nei cuori e nelle menti di quanti ricoprono incarichi di grande responsabilità e sono chiamati a essere protagonisti di pace e non di guerra”. Queste le parole di Papa Francesco i a margine della messa che ha istituito la beatificazione di 10 figure della chiesa, tra cui la palermitana Maria di Gesù Santocanale (1852-1923), fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes.
Il Papa ha lanciato un altro accorato appello dinanzi a una piazza gremita da circa 50 mila fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Un appello rivolto ai responsabili della guerra che si sta combattendo in Ucraina. Il Papa ha invitato coloro che ricoprono “incarichi di grande responsabilità” a essere “protagonisti di pace e non di guerra”.
Tra i nuovi santi, i nomi che più spiccano sono quelli del religioso francese Charles de Foucauld (1858-1916), visconte di Pontbriand, esploratore del Sahara e studioso della lingua e cultura dei Tuareg, pioniere del dialogo con civiltà e fedi diverse. E del prete olandese Titus Brandsma (1881-1942), martire del nazismo, giornalista di testate cattoliche che non mancò di opporsi agli occupanti hitleriani e finì internato a Dachau, dove fu ucciso con un’iniezione di acido fenico. Una petizione promossa da alcuni giornalisti olandesi lo ha proposto al Papa come nuovo co-patrono della categoria, insieme a San Francesco di Sales. C’è anche il primo beato indiano, Lazzaro detto Devasahayam (1711-1752), ex ufficiale assassinato da un gruppo di soldati a causa della sua conversione al cristianesimo.
I francesi Cesar De Bus (1544-1607), fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, e Marie Rivier (1768-1838), fondatrice delle Suore della Presentazione di Maria. Quindi i cinque italiani: il sacerdote bergamasco Luigi Maria Palazzolo (1827-1886), fondatore dell’Istituto delle Suore delle Poverelle; il prete napoletano Giustino Maria Russolillo (1891-1955), fondatore della Società delle Divine Vocazioni e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni; la piemontese morta in Uruguay Maria Francesca di Gesù Rubatto (1844-1904), fondatrice della Suore Terziarie Cappuccine di Loano; la palermitana Maria di Gesù Santocanale (1852-1923), fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes; e la veneta Maria Domenica Mantovani (1862-1934), in religione Giuseppina dell’Immacolata, co-fondatrice e prima superiora dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.
Maria di Gesù Santocanale è fondatrice delle suore cappuccine dell’Immacolata di Lourdes. Nel 2016 venne beatificata al Duomo di Monreale. La Santocanale nacque a Palermo da una nobile famiglia nel 1852 e morì nel 1923 in odore di santità a Cinisi. La religiosa ha devoti in tutto il mondo. Fu tra le promotrici dell’istituzione del Boccone del Povero, assieme a Gaetano Cusmano. Dedicò la sua vita ad alleviare le sofferenze delle persone povere. La chiamavano “Don Bosco in gonnella” per la sua dedizione ai ragazzi. Fu attiva particolarmente a Cinisi, dove i cittadini custodiscono nelle case le sue immaginette.
I santi fanno la storia anche della chiesa di Monreale e delle altre chiese di Sicilia. In passato furono riconosciuti i santi Leoluca e Bernardo da Corleone a cui adesso si aggiungerà Maria di Gesù Santocanale. Ci sono inoltre la beata Pina Suriano, i venerabili arcivescovi Antonio Augusto Intreccialagli e Mercurio Maria Teresi e vari presbiteri, fra i quali Giovanni Bacile. Senza dimenticare varie fondatrici di istituti di vita consacrata, vale a dire le serve di Dio Maria Teresa di Gesù Cortimiglia, Maria Rosa Zangara, Carmela Prestigiacomo, Margherita Diomira Crispi e suor Maria Cira Destro.