C’è poco da fare: i neozelandesi la haka ce l’hanno nel sangue. A qualunque età. Guardate questo bimbo, si chiama Tristan e ha soltanto quattro anni, ma la grinta e la carica che mette nell’eseguire la tipica danza maori è degna degli All Blacks, i mitici giocatori della Nazionale di rugby della Nuova Zelanda, i “Tutti Neri“.
Per i pochi che non lo sapessero, la haka è una danza tradizionale di guerra delle popolazioni maori degli arcipelaghi dell’Oceania e le nazionali di rugby di quel continente, non soltanto la Nuova Zelanda, ma anche le Fiji, Samoa e Tonga, l’hanno resa famosa, in tutte le sue versioni, eseguendola prima delle loro partite, i “test match”. Uno spettacolo nello spettacolo, che attrae anche chi non segue questo rude sport di contatto che dal 20 settembre prossimo, in Giappone, vedrà disputare la nona edizione dei Mondiali, con venti squadre, tra le quali l’Italia, a disputare il titolo di campione proprio ai neozelandesi.
Ma la haka è eseguita ovunque, prima o dopo le partite. In questo caso, il piccolo Tristan O’Bryen si è unito agli zii Italy Ngaropo Kimiora, Rex e Mike O’Brien dopo una gara tra i Kahukura di Rotorua e i Te Teko. Non soltanto il piccolo Tristan segue i movimenti degli adulti, ma riproduce la mimica facciale che è parte integrante del “rito” della haka e che serve per intimorire gli avversari. Non perde un passo e suscita ammirazione mista a tenerezza.
Per il padre, Wilhelm O’Brien, Tristan, che ha festeggiato il suo quarto compleanno a marzo, ha sempre avuto qualcosa di speciale: ha iniziato a guidare una bici senza le ruotine quando aveva solo 2 anni e ha cominciato ad andare sullo skate poco dopo. Ma basta andare sulla sua pagina instagram per vedere tutte le attività all’aria aperta che il bambino pratica insieme al padre: dalla pesca d’altura allo snow board. Insomma, piccolo ma tosto, il bimbo: una vita all’insegna dell’avventura e degna dei campioni di rugby, gli All Blacks che a settembre andranno a caccia del terzo titolo consecutivo di campioni del mondo.