Sacha Chang, il 21enne che ha ucciso il padre e un amico di famiglia e si era dato alla fuga nei boschi nei pressi di Torre Mondovì, Cuneo, dopo quasi 40 ore di ricerca, è stato trovato vicino a una chiesetta nel bosco e non ha opposto alcuna resistenza ai carabinieri.
Nelle ricerche di Sacha Chang, un vero e proprio esercito di forze dell’ordine si è mobilitato. Decine di carabinieri hanno lavorato incessantemente per cercare il giovane fuggitivo. Ma non erano soli. Un gruppo di cacciatori si è unito alla ricerca, portando la loro esperienza e conoscenza del territorio.
I boschi intorno a Torre Mondovì sono stati esaminati con cura. Nonostante l’assenza di zone particolarmente impervie, l’area di ricerca era estesa e richiedeva una ricerca minuziosa. I cacciatori e i carabinieri hanno battuto i boschi “a rastrello”, cercando indizi e segni della presenza di Sacha. Questa ricerca meticolosa è stata ricompensata quando il giovane è stato scoperto nei pressi di una cappella.
Uno dei cacciatori ha condiviso il momento con un video pubblicato da L’Unione Monregalese, spiegando che il giovane sembrava essere in uno stato di apparente quiete. “Probabilmente dormiva”, ha detto il cacciatore.
Dopo essere stato rintracciato, Sacha Chang è stato portato per i controlli sanitari all’ospedale di Mondovì. Si prevede che sarà trasferito alla caserma dei carabinieri nella stessa città, dove affronterà il prosieguo delle procedure legali.