Josep Borrel, alto rappresentante dell’Unione Europea, ha accolto oggi, giovedì 29 agosto, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri informale.

A proposito della revoca delle restrizioni all’Ucraina sull’uso di armi UE per permettere all’esercito di Kiev di colpire obiettivi in territorio russo, Borrel ha affermato che “l’armamento che stiamo fornendo all’Ucraina deve essere pienamente utilizzabile e le restrizioni devono essere rimosse per consentire agli ucraini di colpire i luoghi da cui la Russia li sta bombardando: altrimenti, l’armamento è inutile”.

E ancora: “L’Ucraina chiede questo. E oggi, avere con noi il ministro Kuleba sarà un momento importante per far capire a tutti il perché. Dopo le armi viene la diplomazia. Dobbiamo essere più proattivi anche in questo campo. Avremo uno scambio di informazioni sulla nostra attività globale e sentiremo parlare del piano di pace del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Quindi, il primo punto della nostra intensa riunione di oggi riguarderà l’Ucraina, il sostegno militare, il sostegno diplomatico, l’abolizione delle restrizioni e l’aumento del nostro sostegno a questo popolo coraggioso che ha sorpreso il mondo lanciando un attacco audace contro la Russia, dimostrando che la narrativa di Putin era completamente falsa”.

Tajani: “Nostre armi da usare solo all’interno del territorio ucraino”

Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiani, non ha accolto l’appello di Borrel: “Ogni Paese è libero di decidere come è giusto utilizzare le armi inviate all’Ucraina. Noi abbiamo inviato soprattutto armi difensive, e adesso stiamo per inviare una nuova batteria Samp/T, che è difensiva quindi non può essere utilizzata in territorio russo. Ribadiamo che noi non siamo in guerra con la Russia, anche la NATO non è in guerra con la Russia, quindi per l’Italia rimane la posizione di utilizzare le nostre armi all’interno del territorio ucraino, poi gli altri Paesi decidono come ritengono opportuno fare”.

Ungheria: “Proposte sconsiderate da Bruxelles”

Infine, Péter Szijjártó, ministro degli Esteri ungherese, su Facebook ha scritto: “Proposte sconsiderate da Bruxelles sia sull’Ucraina che sul Medio Oriente. La pericolosa furia dell’Alto Rappresentante deve essere fermata. Non vogliamo altre armi in Ucraina, non vogliamo altri morti, non vogliamo un’escalation della guerra, non vogliamo un’escalation della crisi in Medio Oriente. Oggi continuiamo ad adottare una posizione pacifica e di buon senso”.

Fonte della Foto: UKRAINIAN GROUND FORCES.