Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver colpito un sito di dispiegamento di “mercenari” stranieri situato nella periferia meridionale di Sudzha, nella regione di Kursk, utilizzando un missile con testata termobarica.
L’attacco, riportato dall’agenzia Interfax, è stato effettuato nell’ambito delle operazioni per respingere i tentativi delle unità mobili delle Forze Armate ucraine di penetrare ulteriormente nella regione. Secondo il Ministero, 15 mercenari stranieri sono stati neutralizzati durante il raid.
Operazioni militari in corso nella regione di Sumy
Parallelamente, le truppe russe hanno lanciato attacchi contro le riserve delle Forze Armate ucraine nella regione di Sumy, utilizzando anche in questo caso missili a testata termobarica. Questi attacchi fanno parte di un più ampio sforzo militare volto a contrastare le offensive ucraine nelle aree di confine tra Ucraina e Russia.
La potenza distruttiva delle armi termobariche
Le armi termobariche, note anche come “bombe a vuoto”, sono composte quasi interamente da combustibile esplosivo, rendendole significativamente più potenti rispetto agli esplosivi convenzionali di pari peso. Quando un missile termobarico colpisce il bersaglio, la prima carica esplosiva disperde una nube di carburante nell’area circostante, che può infiltrarsi in qualsiasi apertura o struttura non completamente sigillata. La seconda carica esplode questa nube, generando una massiccia palla di fuoco, un’onda d’urto devastante e un vuoto che risucchia tutto l’ossigeno nell’area colpita.
Impatto umanitario e controversie
Le armi termobariche, pur non essendo illegali secondo il diritto internazionale, sono estremamente controverse a causa del loro devastante impatto. L’esplosione prolungata e l’enorme potenza distruttiva fanno sì che queste armi abbiano effetti terribili su chiunque si trovi nel raggio dell’esplosione. L’uso di tali armi in conflitti moderni solleva seri interrogativi sul rispetto delle leggi umanitarie e delle norme internazionali.
Approfondimento
Le bombe termobariche rappresentano una delle armi più potenti e temute nei conflitti contemporanei. Costituite da un contenitore di carburante con due cariche esplosive, queste armi vengono generalmente lanciate come razzi o sganciate da aerei. Una volta colpito il bersaglio, la prima carica esplode, disperdendo il carburante come una nube. Questa nube penetra in ogni apertura o difesa, causando distruzione anche in aree chiuse. La seconda carica innesca una violenta esplosione, seguita da un’onda d’urto e un effetto di vuoto che risucchia l’ossigeno, soffocando chiunque si trovi nelle vicinanze e causando una devastazione estesa e duratura.
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