L’esercito russo si sta ritirando da Kharkiv, la seconda città più popolosa dell’Ucraina dopo la capitale. Lo riporta il New York Times, citando i funzionari ucraini e occidentali. Se la notizia fosse confermata, sarebbe una grande e grave sconfitta per le truppe del Cremlino dopo il ritiro dai dintorni di Kiev. Stando a quanto riportato dal media statunitense, Mosca vuole rafforzare il contingente a Izyum, nel sud-est del Paese.
L’Ucraina ha, poi, comunicato di avere danneggiato una nave logistica della marina russa vicino all’Isola dei Serpenti, piccolo ma strategico avamposto nel Mar Nero, mentre i parenti dei soldati ucraini rintanati nell’acciaieria Azovstal implorano che siano salvati.
Serhy Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa, ha affermato che “grazie alle azioni dei nostri marinai della marina, la nave di supporto Vsevolod Bobrov ha preso fuoco: è una delle più recenti della flotta russa”. La notizia non è stata ancora confermata da fonti indipendenti e il Ministero dell Difesa russo non ha replicato.
Si è appreso poi, come comunicato dal viceministro degli affari interni dell’Ucraina Yevhen Yenin, che la polizia ha stabilito che i militari russi hanno aperto il fuoco sui civili da un carro armato in un villaggio nella regione di Kharkiv. Lo riporta l’Ukrainska pravda.
Sul fronte politico, Josep Borrell, capo della politica estera dell’Unione Europea, ha affermato che “la guerra continua” e come G7 “forniremo all’Ucraina le armi di cui ha bisogno”, cioé “armi, carri armati, artiglieria pesante, munizioni…”.
E Charles Michel, presidente del consiglio europeo, durante la sua visita a Hiroshima, in Giappone, ha detto che la sicurezza globale “è minacciata. La Russia, uno Stato nucleare e membro permanente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sta attaccando la nazione sovrana dell’Ucraina, facendo riferimenti vergognosi e inaccettabili all’uso di armi nucleari. Questo non sta solo scuotendo la sicurezza dell’Europa, ma sta pericolosamente alzando la posta in gioco per il mondo intero”.
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