Le forze ucraine hanno ripreso la centrale nucleare di Chernobyl dopo che le truppe russe sono state esposte a “dosi significative” di radiazioni.
La compagnia elettrica statale ucraina, Energoatom, ha confermato la ritirata russa dopo che le forze armate del Cremlino hanno preso la centrale subito dopo l’inizio dell’invasione, il 24 febbraio. Si ritiene che gli ultimi soldati russi siano partiti ieri, giovedì 31 marzo, come rimarcato anche dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA).
In una nota, Energoatom ha affermato: “Questa mattina gli invasori hanno annunciato le loro intenzioni di lasciare la centrale nucleare di Chernobyl. Le informazioni confermate dicono che gli occupanti, che hanno sequestrato la centrale nucleare di Chernobyl e altri impianti nella zona di esclusione, sono partiti su due colonne verso il confine ucraino con la Repubblica di Bielorussia“.
È stato ricostruito che i soldati russi siano entrati in contatto con la materia radioattiva mentre scavavano le trincee nella zona di esclusione ma Energoatom non ha confermato le condizioni dei soldati esposti né quanti siano stati colpiti. L’AIEA è ora alla ricerca di una valutazione indipendente perché non è stata in grado di confermare il rapporto di Energoatom.
Da ricordare che le relazioni dei primi giorni dell’invasione suggerivano che le radiazioni di Chernobyl fossero a “livelli in eccesso”. Tuttavia, stando a quanto riportato da Reuters, i soldati russi non sapevano che l’area fosse pericolosamente radioattiva. Tuttavia, il capo dell’agenzia ucraina responsabile della zona di esclusione, Yevhen Kramarenko, aveva affermato che i livelli di radiazioni sembravano normali. L’AIEA intende, comunque, inviare nei prossimi giorni una missione alla centrale per valutare il livello di minaccia.
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