Le truppe di Vladimir Putin hanno cibo, carburante e munizioni sufficienti soltanto per altri tre giorni di combattimenti in Ucraina. Lo hanno affermato i generali di Kiev, anche in funzione del fatto che gli attacchi alla città assediata di Mariupol sono stati respinti e le offensive altrove nel Paese sono state bloccato. Lo riporta il Daily Mail.
Inoltre, l’intelligence britannica ha comunicato che i tentativi di Mosca di prendere Mariupol – obiettivo chiave di Putin affinché possa dare una parvenza di successo alla sua “operazione militare speciale” – “continuano a essere respinti”.
Altri esperti occidentali predicono che le forze russe raggiungeranno il proprio “culmine” già questa settimana perché le scorte accumulate per gli attacchi iniziali si stanno esaurendo, costrigendo la Russia a interrompere l’offensiva e a cominciare a difendersi in attesa dei rinforzi.
Questa “pausa operativa”, quindi, potrebbe rendere vulnerabili le truppe russe al contrattacco ucraino e, in effetti, le forze di Kiev hanno comunicato di avere ripreso la città di Makaric, alla periferia della capitale, facendo anche dei prigionieri.
Tuttavia, ciò non significa che l’esercito di Putin sia sul punto di essere sconfitto o che si arrivi presto al cessate il fuoco. Sì, perché Mosca potrebbe decidere di optare per tattiche più brutali e sanguinose, comprese le armi chimiche e biologiche, come denunciato dal presidente degli USA Joe Biden (ma smentito dal Cremlino).