Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato oggi, venerdì 4 novembre, che i civili che vivono nella regione di Kherson, in Ucraina, dovrebbero essere evacuati dalla zona del conflitto.
Si tratta del primo riconoscimento del capo del Cremlino del deterioramento della situazione in una Regione che ha annesso dopo un referendum-farsa.
In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale della Russia, Putin ha detto: “Coloro che vivono a Kherson dovrebbero essere evacuati dalla zona delle azioni più pericolose, perché la popolazione civile non dovrebbe soffrire”.
Putin ha anche detto che il popolo ucraino è la “vittima principale” dell’istigazione all’odio contro i russi. La Russia ha aggiunto – è sempre stata vicina al popolo ucraino, nonostante lo scontro attuale.
E ancora: “Lo scontro della Russia con il regime neonazista emerso sul territorio dell’Ucraina era inevitabile, e se a febbraio non fossero state intraprese azioni appropriate da parte nostra, tutto sarebbe stato lo stesso, solo da una posizione peggiore per noi”.
Il presidente russo, inoltre, ha anche accusato ancora una volta l’Occidente di tentare “di toglierci il terreno sotto i piedi, ma naturalmente questi tentativi non possono cambiare il passato e sono destinati a fallire, è impossibile togliere al Paese le vittorie ottenute dai nostri antenati”.
Infine, Putin ha firmato una legge federale che consente di chiamare nel quadro della mobilitazione i cittadini che hanno una condanna non cancellata per una serie di gravi crimini. La legge prevede che la coscrizione per il servizio militare nell’ambito della mobilitazione sarà consentita ai cittadini con una condanna non cancellata o in sospeso per reati gravi. L’eccezione sarà per un certo numero di articoli del codice penale.