Il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, in Senato, ha aggiornato sugli sviluppi della guerra in Ucraina.
Draghi ha detto: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea. Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili. Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici”.
“Le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Maripol e dalle altre città dell’Ucraina in lotta per la libertà dell’Europa segnano la fine di queste illusioni. L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell’Ucraina”.
“Voglio inoltre esprimere vicinanza alle 236mila persone di nazionalità ucraina presenti in Italia che vivono giorni drammatici per il destino dei propri cari. L’Italia vi è riconoscente per il contributo che date ogni giorno alla vita del nostro Paese. Siamo al vostro fianco – nel dolore che avvertiamo di fronte alla guerra, nell’attaccamento alla pace e nella determinazione comune ad aiutare l’Ucraina a difendersi”.
“L’aggressione – premeditata e immotivata – della Russia verso un Paese vicino ci riporta indietro di oltre ottant’anni, all’annessione dell’Austria, all’occupazione della Cecoslovacchia e all’invasione della Polonia. Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme. Come aveva osservato lo storico Robert Kagan, la giungla della storia è tornata. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire. L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte“.
“Il disegno revanscista del Presidente Putin si rivela oggi con contorni nitidi, nelle sue parole e nei suoi atti. Le minacce di far pagare con conseguenze mai sperimentate prima nella storia chi osa essere d’intralcio all’invasione dell’Ucraina, e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma, unitaria“.
“Mentre condanniamo la posizione di Putin, dobbiamo ricordarci che questo non è uno scontro contro la nazione e i suoi cittadini – molti dei quali non approvano le azioni del loro Governo. Dall’inizio dell’invasione, sono circa 6.000 le persone arrestate per aver manifestato contro l’invasione dell’Ucraina – 2.700 solo nella giornata di domenica. Ammiro il coraggio di chi vi prende parte. Il Cremlino dovrebbe ascoltare queste voci e abbandonare i suoi piani di guerra”.
“Un altro segnale preoccupante proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese ‘denuclearizzato’. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi”.
“Nel 2014, la Russia ha annesso la Crimea con un referendum illegale, e ha incominciato a sostenere dal punto di vista finanziario e militare le forze separatiste nel Donbass. La settimana scorsa, ha riconosciuto – nel più totale sprezzo della sovranitù ucraina e del diritto internazionale – le due cosiddette repubbliche di Donetsk e Lugansk. Subito dopo, in seguito a settimane di disinformazione, ha invaso l’Ucraina con il pretesto di ‘un’operazione militare speciale'”.
“A fronte del rafforzamento delle misure difensive sul fianco est della Nato, il Presidente Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare. È un gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci”.
“In Ucraina sono presenti circa 2.300 nostri connazionali, di cui oltre 1.600 residenti. Dal 12 febbraio la Farnesina ha raccomandato agli italiani presenti nel Paese di lasciare l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili. A partire dal 24 febbraio, in seguito agli attacchi da parte russa, l’avviso è stato modificato. Ai connazionali ancora presenti nella capitale ucraina e dintorni abbiamo raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare la città, negli orari in cui non c’è il coprifuoco. In queste ore non vige il coprifuoco, ma la situazione potrebbe cambiare in conseguenza dell’andamento delle operazioni militari. Raccomandiamo la massima cautela”.
“Il personale dell’Ambasciata a Kiev si è spostato dall’Ambasciata presso la Residenza dell’Ambasciatore insieme a un gruppo di connazionali, inclusi minori e neonati. In Residenza si sono concentrate 87 persone, di cui 72 dovrebbero trasferirsi oggi a Leopoli. Voglio ringraziare l’Ambasciatore in Ucraina, Pier Francesco Zazo, il personale dell’Ambasciata per lo spirito di servizio, la dedizione, il coraggio mostrati in questi giorni drammatici”.
“L’Italia ha già contribuito in modo considerevole all’emergenza con un finanziamento di 110 milioni di euro a favore di Kiev come sostegno al bilancio generale dello Stato. Abbiamo stanziato un primo contributo del valore di un milione di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa, donato oltre 4 tonnellate di materiale sanitario, e offerto 200 tende familiari e 1.000 brandine. Abbiamo in programma l’invio di beni per l’assistenza alla popolazione, l’invio di farmaci e dispositivi sanitari e il dispiegamento di assetti sanitari da campo. Voglio ringraziare la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e tutti i volontari per il loro costante impegno a favore dei più deboli”.
“L’Unità di Crisi mantiene regolari contatti telefonici con i nostri connazionali in Ucraina e con i rispettivi familiari in Italia. Voglio ringraziare anche il Ministro Di Maio e i diplomatici della Farnesina per l’incessante lavoro a sostegno dei nostri cittadini”.
“L‘Italia è impegnata in prima linea per sostenere l’Ucraina dal punto di vista umanitario e migratorio, in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali. La situazione umanitaria nel Paese è sempre più grave. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha stimato in 18 milioni il numero di persone che potrebbe necessitare di aiuti umanitari nei prossimi mesi”. “L’Italia farà di tutto per aiutare i paesi vicini nel dramma dell’impatto di questa migrazione. Possono contare sull’Italia”.
“L’Italia è pronta a fare di più, sia attraverso le principali organizzazioni umanitarie attive sul luogo, sia con donazioni materiali”. Lo “stato di emergenza umanitario” fino al 31 dicembre “ha esclusivamente lo scopo di assicurare il massimo aiuto dell’Italia all’Ucraina. È un impegno di solidarietà, che non avrà conseguenze per gli italiani, e che non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato di emergenza per il Covid-19”.
“Il Ministero dell’Interno sta lavorando alla predisposizione di apposite norme sull’accoglienza degli sfollati ucraini nelle strutture nazionali. Faremo la nostra parte, senza riserve, per garantire la massima solidarietà. Abbiamo già instaurato un dialogo con le Agenzie delle Nazioni Unite competenti per individuare le priorità di intervento e procedere con l’elaborazione di progetti d’assistenza ai rifugiati nei Paesi vicini all’Ucraina. Intendiamo rendere più facile, l’esame delle domande di protezione internazionale che verranno presentate”.
“Questa convergenza è anche il frutto di un’intensissima attività diplomatica. Venerdì ho preso parte a un vertice dei Capi di Stato e di Governo della Nato in cui ho ribadito che l’Italia e’ pronta a fare la propria parte e a mettere a disposizione le forze necessarie. Il giorno successivo, ho avuto un colloquio telefonico con il Presidente ucraino Zelensky, al quale ho confermato il pieno sostegno dell’Italia. Gli ho anticipato la nostra intenzione di aiutare l’Ucraina a difendersi dalla Russia e gli ho ribadito il nostro convinto supporto alla posizione dell’Unione Europea sulle sanzioni. Lunedì pomeriggio, ho partecipato a una videoconferenza con i leader del G7, della Polonia, della Romania i Presidenti della Commissione Europea e del Consiglio Europeo e con il Segretario Generale della Nato”.
“L’Unione Europea e gli alleati hanno dato prova di grande fermezza e unità. Abbiamo adottato tempestivamente sanzioni senza precedenti, che colpiscono moltissimi settori e un numero importante di entità e individui, inclusi il presidente Putin e il ministro Lavrov”.
“Sul piano finanziario le misure restrittive adottate impediranno alla Banca centrale russa di utilizzare le sue riserve internazionali per ridurre l’impatto delle nostre misure restrittive. In ambito UE si sta lavorando a misure volte alla rimozione dal sistema SWIFT di alcune banche russe. Questo pacchetto ha inflitto già costi molto elevati a Mosca. Nella sola giornata di lunedì, il rublo ha perso circa il 30% del suo valore rispetto al dollaro. La Borsa di Mosca è chiusa da ieri e la Banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse, passati dal 9,5% al 20%, per provare a limitare il rischio di fughe di capitali”. “Stiamo approvando forti misure restrittive anche nei confronti della Bielorussia, visto il suo crescente coinvolgimento nel conflitto. La Russia ha subito anche un durissimo boicottaggio sportivo, con l’annullamento di tutte le competizioni con squadre russe in ogni disciplina”.