Il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione di maggioranza che chiede più sanzioni contro la Russia, compresa l’importazione di energia. La risoluzione è stata approvata con 513 voti favorevoli, 19 astensioni e 22 contrari. Gli eurodeputati italiani si sono espressi tutti a favore, tranne Francesca Donato, eletta nella Lega e adesso tra i Non Iscritti, candidata come sindaco di Palermo, che ha votato contro.
È stato anche approvato un emendamento presentato da PPE, S&D, Renew, Greens ed ECR che chiede “un totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi” e “l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2”.
Il voto è stato accolto dall’applauso dell’assemblea. Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha affermato: “Colleghi, questo è un momento significativo, la nostra posizione è chiara”.
Nel dettaglio il Parlamento ha chiesto che le banche russe siano escluse da SWIFT, di vietare l’ingresso nelle acque territoriali dell’UE e l’attracco nei porti dell’UE di qualsiasi nave battente bandiera russa, registrata, posseduta, noleggiata, gestita dalla Russia e il trasporto di merci su strada da e per Russia e Bielorussia.
I deputati hanno anche chiesto di “sequestrare tutti i beni appartenenti ai funzionari russi o agli oligarchi associati al regime di Putin, ai loro rappresentanti e prestanome, nonché alle figure legate al regime di Aleksandr Lukashenko in Bielorussia”.
Le sanzioni nei confronti della Bielorussia, inoltre, dovrebbero rispecchiare quelle imposte alla Russia. Riguardo alle atrocità commesse dalle truppe russe in Ucraina, “che innegabilmente si configurano come crimini di guerra“, gli europarlamentari hanno sottolineato che gli autori dei crimini di guerra devono essere ritenuti responsabili e chiedono l’istituzione di un tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini in Ucraina e che vengano intensificate le consegne di armi all’Ucraina affinché possa difendersi.
Renew in una nota ha scritto: “La risoluzione accoglie favorevolmente il quinto pacchetto di sanzioni annunciato dalla Commissione europea, ma va oltre, chiedendo un maggiore supporto militare all’Ucraina e una totale esclusione da SWIFT per le banche russe. La mozione ribadisce l’invito del Parlamento alle istituzioni dell’UE a lavorare per concedere all’Ucraina lo status di candidato all’UE come chiaro segnale politico e affinché i Paesi terzi si allineino alle sanzioni dell’UE”.
Deborah Serracchiani, capogruppo del Partito Democratico alla Camera, su Twitter ha detto: “Il Parlamento europeo ha votato embargo totale alla Russia. Basta gas e petrolio russo. Facciamo tutto il possibile per fermare i massacri in Ucraina”.
Nonostante tutto ciò, però, è slittata ancora l’approvazione del quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia, proposto dalla Commissione europea. A quanto pare, non manca il consenso generale ma sono da definire alcuni dettagli tecnici. Alcuni Paesi, inoltre, chiedono che sia posticipato all’estate il termine per l’embargo totale.
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