Il premier britannico Boris Johnson ha detto ai parlamentari che il Regno Unito sta cercando di “fare un salto di qualità” nel suo sostegno militare all’Ucraina, fornendo anche veicoli blindati per aiutare ad alleviare la città assediata di Mariupol. Lo riporta l’Independent.
Johnson, durante la stessa audizione in commissione al Parlamento di Londra, ha specificato che l’obiettivo non è togliere il potere al presidente russo Vladimir Putin, pur aggiungendo di ritenere “non ignobile sperare” in un epilogo simile vista la “barbara aggressione” della Russia all’Ucraina. Tra l’altro, “di Putin chiaramente non ci si può fidare”.
Per il premier britannico, poi, bisogna “continuare a inasprire le sanzioni” nei confronti della Russia fino al ritiro di tutti i soldati del Cremlino dall’Ucraina: “Non possiamo aspettarci dal G7 che revochi le sanzioni semplicemente sulla base di un cessate il fuoco: dovremmo continuare a inasprire le sanzioni fino a che ognuno” dei militari di Mosca “sia fuori dall’Ucraina”.
A proposito, invece, delle garanzie richieste da Kiev a tutela di un accordo di pace con Mosca, con la previsione della sua neutralità, Johnson ha detto: “Io credo vada totalmente ripensato il sostegno offerto a Paesi come Georgia e Ucraina“, sostituendo l’offerta della membership nella NATO con “un’architettura di sicurezza” fondata su forniture massicce di armi che scoraggino la Russia dall’invadere. Tuttavia, non è quello chiesto dal governo di Zelensky, cioé l’intervento dei Paesi garanti entro 5 giorni da un’altra invasione russa.
Infine, a proposito delle conversazioni frequenti tra Putin e il presidente francese Emmanuel Macron, Johnson ha dichiarato che è “molto, molto importante che si debba ricordare e dare priorità all’unità dell’Occidente e questo è ciò che lui sta facendo”.