Vira Gyrych, giornalista e produttrice di Radio Svoboda, è morta a causa dell’attacco missilistico russo sulla capitale Kiev, mentre era presente in città il Segretario dell’Onu, Antonio Guterres. Il suo corpo è stato ritrovato stamattina, sotto le macerie. La donna aveva cominciato a lavorare a Radio Svoboda il 1° febbraio 2018 e, in precedenza, nei principali canali televisivi ucraini.
La redazione di Radio Svoboda ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia della giornalista, ricordandola come “persona brillante e gentile, una vera professionista”. Altri colleghi hanno scritto che “odiava Putin”. Si trovava nel palazzo residenziale di 25 piani colpito da un missile russo tra il 1° e il 2° piano, dov’è scoppiato un incendio. Quattro persone sono ricoverate in ospedale. L’appartamento della giornalista (ex dipendente dell’ambasciata israeliana in Ucraina), al 2° piano, è stato centrato dal razzo.
Radio Svoboda (o Liberty, nota anche come Radio Free Europe) è un’organizzazione finanziata dagli Stati Uniti che trasmette notizie in aree del mondo in cui la libertà di stampa può essere limitata o non ancora stabilita.
La Russia ha confermato l’attacco con missili “di alta precisione, a lungo raggio, lanciati da aerei”. Il portavoce del ministero della Difesa a Mosca, Igor Konashenkov, ha spiegato che l’attacco è stato diretto contro un obiettivo militare, ovvero, una fabbrica di razzi Artyom.