A Giletti 102.5, la trasmissione condotta alla radio da Massimo Giletti insieme a Luigi Santarelli e Stefania Iodice, è stato ospite Gianni Morandi.
Il cantautore 77 anni, a proposito della guerra in Ucraina, ha affermato: “Penso che siamo stati molto fortunati in tutti questi anni, non abbiamo mai vissuto un conflitto così, dopo il 1944 e il 25 aprile del 1945. Sì, ci sono state le brigate rosse, gli attentati, i rapimenti, ma una guerra così non me l’aspettavo di certo, nonostante io sia nato nei bombardamenti”.
C’era un ragazzo che come me…
Morandi, nella sua famosissima canzone C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, affrontò il tema della guerra in Vietnam “Siamo nel 1966 e mi arriva una canzone che era molto diversa da tutto quello che avevo cantato fino a quel momento. Mi innamorai e la volli cantare a tutti i costi. Erano dei soldati americani costretti ad andare a combattere nel Vietnam mentre avrebbero voluto rimanere a casa loro a suonare la chitarra, ad ascoltare la musica e a vivere una vita da giovani”.
Morandi ha poi riflettuto: “La cosa si è capovolta e oggi sono i russi che aggrediscono l’Ucraina e magari questi soldati russi non hanno una grande voglia di andare in guerra lì. C’è un paradosso molto particolare: nel 1983 fui premiato dal governo russo con una cerimonia ufficiale come un portatore di pace. Si sono rivoltate le cose, oggi sono i russi che aggrediscono”.
L’artista ha ricordato che la canzone sul Vietnam venne censurata: “Con quella canzone offendevo un governo alleato, che erano gli Stati Uniti, che dopo la guerra sono diventati alleati dell’Italia e molte cose nostre dipendevano da loro. Fu censurata, non fu mai trasmessa alla radio. Successe che in un programma chiamato Hit Parade dove veniva decretata la canzone più venduta, questa canzone sul Vietnam non vinse nonostante a noi risultasse essere la più venduta. Era contenuta in un vinile nel lato A e alla fine vinse Se perdo anche te, contenuta nel lato B”.
Invio delle armi
Sul tema dell’invio alle armi per alimentare la resistenza armata degli ucraini, Morandi ha detto: “Io sto dalla parte dei più deboli, degli ucraini che mi sembrano e sono i più deboli. Quindi se hanno bisogno di aiuti da parte nostra, io sono da quella parte lì”.
Quando finirà la guerra?
Quando finità la guerra in Ucraina? E Morandi ha risposto così: “Non lo so. Ho ospitato per circa quindici giorni una signora ucraina di 69 anni, non riuscivamo a comunicare molto bene con lei perché parlava solo ucraino o russo. Lei si chiudeva in camera e piangeva e cercava di parlare al telefono con alcuni famigliari che erano là, una mattina si è svegliata e se n’è andata perché voleva tornare in Ucraina a casa sua nonostante le bombe”.
E ancora: “Poi ho saputo che è arrivata, ci ha ringraziato tanto. Non si può andare avanti tanto con questa guerra, prima o poi finirà. Forse Putin non vuole far vedere di essere sconfitto? Mi sembra che si stia comportando in maniera folle. Trovo improbabile che siano gli ucraini a preparare uno scenario come quello prendendo dei cadaveri e facendoli passare per finti. Ci sono delle bugie che secondo me non si riescono a nascondere, prima o poi la verità verrà fuori”.
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