I resti di un drone russo sono stati scoperti nella regione di Plauru, sulla sponda rumena del Danubio. Il ministero della Difesa rumeno ha annunciato la scoperta in un comunicato ufficiale, condannando fermamente gli attacchi della Federazione Russa contro infrastrutture civili ucraine. Questi attacchi sono considerati “ingiustificati e in grave violazione delle norme del diritto internazionale”.

Allarme aereo nella regione di Tulcea

Nella notte precedente la scoperta, la regione di Tulcea, al confine con l’Ucraina, è stata oggetto di un allarme aereo a seguito di un raid di droni russi diretti verso il sud del Paese vicino. Secondo l’aeronautica ucraina, tre dei 38 droni lanciati dall’esercito russo sono stati “persi” in Romania.

Detriti vicino a Plauru

Il ministero della Difesa di Bucarest ha confermato che i detriti di un drone russo Geran sono stati trovati vicino alla città di Plauru, nella contea di Tulcea.  I detriti sono stati trovati in un’area rurale, disabitata, situata dall’altra parte del Danubio rispetto al porto ucraino di Izmail.

Attacchi al porto di Izmail

Il drone russo è caduto sul lato rumeno del confine durante un attacco al porto ucraino di Izmail. Gli attacchi, che hanno colpito Izmail per due notti consecutive, hanno danneggiato edifici e ferito cinque persone. La maggior parte dei droni, come riportato, è stata abbattuta dalle difese aeree ucraine, ma alcuni sono finiti sul territorio rumeno, spingendo la Romania a inviare caccia e avvisi ai residenti come misura precauzionale.

Reazione delle autorità rumene

In risposta agli attacchi, il ministero della Difesa rumeno ha disposto il sorvolo dell’area da parte di velivoli da combattimento per monitorare lo spazio aereo. Le autorità di emergenza rumene hanno emesso avvisi via sms per i residenti di Tulcea, informandoli dei rischi e delle misure di sicurezza in atto.

Monitoraggio e sicurezza

L’esercito russo bombarda regolarmente le infrastrutture portuali ucraine sul Danubio, mettendo a rischio anche i Paesi confinanti come la Romania. La scoperta dei detriti del drone russo ha sottolineato la necessità di un monitoraggio costante e di misure di sicurezza rafforzate lungo il confine. La Romania, come membro della Nato, continua a collaborare strettamente con gli alleati per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.

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