37esimo giorno di guerra in Ucraina.
Il Governo di Kiev è stato accusato di avere utilizzato due elicotteri militari per lanciare un attacco missilistico contro un deposito di carburante sul suolo russo, nella città di Belgorod. Sul web stanno circolando video, non verificati, che mostrano diversi razzi lanciati da bassa quota e successsivamente una grande esplosione in un impianto petrolifero vicino al confine ucraino. Almeno otto i serbatori di petrolio incendiati.
Come riportato su Telegram da Vyacheslav Gladkov, governatore regionale, gli elicotteri hanno colpito il deposito dopo avere attraversato il confine a bassa quota. Due lavoratori sono rimasti feriti e alcune aree della città sono state evacuate. Tuttavia, dal momento che non c’è stata alcuna conferma né smentita dalle forze armate ucraine, ci sono timori che la Russia possa lanciare attacchi ‘false flag’ per poi usarli come pretesto per un’ulteriore escalation.
Il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit, sempre su Telegram, in relazione al presunto attacco, ha affermato che le forze di sicurezza sono state messe in allerta. L’amministratore ha aggiunto di aver contattato il governatore della regione di Belgorod, Vjacheslav Gladkov, e di avergli offerto aiuto, ma questi ha risposto che non ve n’è bisogno. “Siamo sempre pronti ad aiutare i nostri vicini, abbiamo riserve di carburante sufficienti per diverse settimane”, ha detto Starovoit. Si tratta, quindi, della prima accusa di un raid ucraino sul suolo russo dall’inizio dell’invasione, il 24 febbraio scorso. Da ricordare, comunque, che già il 29 marzo scorso un’esplosione è stata registrata nella stessa città russa, in un deposito militare.
Belgorod, città di 69mila abitanti, si trova a 40 chilometri dal confine con l’Ucraina e a 80 chilometri da Kharkiv.