Ventunesimo giorno di guerra in Ucraina. Nella notte nuovi bombardamenti russi su alcune città. Non solo la capitale Kiev ma anche Mariupol, sempre più tartassata, e i dintorni di Odessa con missili lanciati dalle navi sul Mar Nero. Le ultime.
Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, citato dalla Ria Novosti, ha affermato: “Sono guidato dalle valutazioni fornite dai nostri negoziatori. Affermano che i negoziati non sono facili per ovvi motivi. Tuttavia, c’è qualche speranza per un compromesso”. Lavrov ha anche detto che l’attuale crisi disegnerà un nuovo ordine mondiale e con Kiev si sta facendo una seria discussione sulla neutralità dell’Ucraina dopo che ieri il presidente Volodymyr Zelensky ha ammesso, non senza amarezza, che il proprio Paese non farà parte della NATO ma non perché non vuole ma perché non c’è una simile prospettiva dall’altra parte.
Da segnalare, poi, che il vicepremier polacco Jaroslaw Kaczynski ha chiesto una “missione di pace” della NATO “protetta dalle forze armate” con l’obiettivo di garantire l’arrivo degli aiuti umanitari in Ucraina. “Questa missione non può essere una missione disarmata ma si deve poter difendere per operare in territorio ucraino”, ha sottolineato Kaczynski citato dall’agenzia Pap, “deve avere possibilmente una struttura internazionale più ampia e cercare di fornire aiuti umanitari e pacifici in Ucraina”.
Tuttavia, la ministra olandese della Difesa, Kajsa Ollongren, ha commentato: “Temo che siamo ancora nelle fasi iniziali per parlare” di una missione di pace. “Prima dobbiamo avere un cessate il fuoco, dobbiamo vedere il ritiro dalla Russia e ci deve essere una sorta di accordo tra Ucraina e Russia”. E ancora: “Penso sia molto difficile vedere una missione di pace ora, con la guerra con l’intensità che stiamo vedendo, l’assedio della città. Penso che sia molto importante continuare a consegnare armi perché il presidente Volodymyr Zelensky le chiede armi e l’Ucraina ha il diritto di difendersi”.