Quattordicesimo giorno di guerra in Ucraina. I bombardamenti russi non si fermano. Almeno 10 persone sono morte in seguito a Severodonetsk, nella parte orientale del Paese, nella provincia di Lugansk, nel Donbass, come riferito da un responsabile locale. L’attacco è avvenuto ieri da parte delle forze russe. Serguii Gaidai, responsabile della regione di Lugansk, su Telegram ha detto che non si sa se sia trattato di bombardamenti aerei o di un attacco a colpi di artiglieria. Gaidai ha spiegato che l’armata russa ha “aperto il fuoco” su abitazioni e altri edifici della città.
Iryna Vereschuk, vicepremier ucraino, ha annunciato il cessate il fuoco dalle 9 alle 21 per evacuare la popolazione attraverso sei corridori, come riportato dall’agenzia di stampa Interfax. “Alle 5.30 di stamattina abbiamo ricevuto il messaggio dalla Federazione Russa che conferma i nostri corridoi umanitari”, ha spiegato Vereschuk.
Sul fronte politico, da segnalare una conversazione telefonica tra il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e il collega francese Emmanuel Macron, in vista del Consiglio europeo informale, previsto per domani e dopodomani a Parigi. Lo ha reso noto Palazzo Chigi.
La Cina, inoltre, si è opposta alle sanzioni inflitte alla Russia, all’indomani dell’annuncio del presidente USA, Joe Biden, di sospendere le esportazioni di gas e di petrolio da Mosca e della decisione della Gran Bretagna di interrompere entro la fine dell’anno le importazioni di greggio e di prodotti petroliferi russi. Le sanzioni “non hanno fondamento nel diritto internazionale”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian. “Provocheranno solo serie difficoltà all’economia e al sostentamento dei Paesi interessati” e “aggraveranno ulteriormente la divisione e lo scontro”. Cina e Russia “continueranno a portare avanti la normale cooperazione commerciale, compreso i giacimenti di petrolio e gas, nello spirito del rispetto reciproco”.
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