I colloqui di pace a Doha

Guerra Israele – Hamas, USA propone il cessate il fuoco, le ultime sui negoziati

Il secondo giorno di negoziati tra Israele e Hamas a Doha, in Qatar, si è concluso con l’annuncio di una nuova proposta di cessate il fuoco presentata dagli Stati Uniti. La delegazione israeliana è attesa di rientro in patria già questa sera.

Proposta statunitense per il cessate il fuoco

I mediatori di Doha, composti da Stati Uniti, Qatar ed Egitto, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui confermano la presentazione di una proposta di cessate il fuoco. Il piano si basa sugli accordi raggiunti nella settimana precedente e mira a colmare le differenze residue tra le parti, consentendo un’attuazione rapida. La dichiarazione descrive i colloqui come “costruttivi” e condotti in un’atmosfera “positiva”.

Gli obiettivi della proposta di Doha

Nel comunicato ufficiale si legge che “alti funzionari dei paesi mediatori” si riuniranno entro la fine della settimana per finalizzare i dettagli dell’accordo. L’obiettivo dichiarato è di concludere un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi e detenuti. La proposta avanzata dagli Stati Uniti, con il supporto di Qatar ed Egitto, è stata elaborata in linea con i principi stabiliti dal presidente Joe Biden il 31 maggio 2024 e con la Risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza.

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La posizione di Hamas

Nonostante il clima positivo descritto dai mediatori, una fonte di Hamas, citata dalla tv satellitare Al-Jazeera, ha espresso perplessità riguardo ai risultati del vertice di Doha. Secondo Hamas, le proposte presentate non rispecchiano quanto concordato nel “documento del 2 luglio”, i cui dettagli rimangono riservati. Un alto funzionario di Hamas, citato da Reuters, ha confermato che il gruppo è stato informato sui risultati del vertice, ma ha ribadito che questi “non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio”.

Il prossimo passo nei negoziati

I mediatori hanno sottolineato l’urgenza di finalizzare i dettagli dell’accordo, inclusi i meccanismi per attuare le disposizioni umanitarie e le specifiche relative agli ostaggi e ai detenuti. Nel comunicato si afferma che “non c’è altro tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi”. Gli sviluppi nelle prossime ore e giorni saranno cruciali per capire se si potrà giungere a un accordo definitivo che soddisfi entrambe le parti coinvolte nel conflitto.

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