Il premier Giuseppe Conte, intervistato da Il Giornale, ha affermato: «Io sono sempre per un governo politico che ci mette la faccia» invece «i governi di unità nazionale» sono «molto improbabili».
Il presidente del Consiglio ha detto che il suo Governo sta «operando con coraggio. Se non fosse così sarei il primo a sollecitare una nuova soluzione». Su Mario Draghi, invece, Conte ha dichiarato: «Non è persona che si lascia tirare per la giacchetta».
Il premier, parlando della Fase 2, ha anche affermato: «Stiamo lavorando su alcune proposte di allentamento delle misure, in modo da poter convivere con il virus nei prossimi mesi in condizioni di massima sicurezza, tenendo sotto controllo la curva epidemiologica e le condizioni di stress del sistema sanitario e ospedaliero locale». «Nei prossimi giorni – ha proseguito Conte – saremo in condizione di offrire a tutti gli italiani un piano chiaro e, quindi, informazioni certe».
Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato che sono due le uniche task force in azione: l’una per l’emergenza sanitaria e l’altra per la ripartenza con a capo Vittorio Colao.
Invece, in relazione al MES, Conte ha confessato che il negoziato è difficile ma non perde la speranza: «Il governo e la maggioranza che lo sostiene sono compatti nel chiedere all’Europa di liberare la sua forza economica come fanno Cina e Stati Uniti, di mettere sul tavolo meccanismi nuovi per una risposta comune all’emergenza economica. Non abbiamo da affrontare un semplice compitino di matematica o una questione meramente contabile».
Conte ha, poi, apprezzatto «l’atteggiamento costruttivo di Forza Italia», aggiungendo: «Il mio approccio è sempre stato trasparente e corretto con tutti. Il confronto rimane aperto anche adesso, confidando che ci sia la effettiva disponibilità delle opposizioni. Quanto a me, non mi impressionano neppure gli insulti. Intervengo solo quando, come è successo da ultimo, vedo che alcuni esponenti delle opposizioni lanciano una campagna di false accuse che rischia di dividere l’Italia tra opposte tifoserie».