Sebastiano Sartori, il difensore di Alessandro Impagnatiello, il 30enne che ha ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, ha rinunciato al mandato. Il legale ha depositato l’atto di rinuncia in Procura a Milano spiegando che “è stata una questione fra me e il mio assistito” senza aggiungere altro (anche perché c’è il segreto professionale).
“Sempre più angosciato”
L’avvocato, che stamani, lunedì 5 giugno, ha incontrato il suo ex assistito al carcere di San Vittore di Milano, ha detto che Impagnatiello è in uno stato “di angoscia, che sta venendo fuori sempre di più”.
Impagnatiello ha indicato dove si trova il coltello
Alessandro Impagnatiello ha indicato dove si troverebbe l’arma con cui ha ucciso Giulia Tramontano la sera del 27 maggio a Senago. Lo ha atto venerdì scorso, 2 giugno, alla GIP di Milano Angela Laura Minerva durante l’interrogatorio di convalida del fermo.
“Non c’era nessun sospetto”
Infine, Giovanni Cacciapuoti, l’avvocato che rappresenta la famiglia di Giulia Tramontano, oggi in Procura a Milano per parlare con i PM, ha affermato che “Giulia non ha mai chiesto di tornare a casa, altrimenti, essendo una famiglia molto unita che ha cresciuto la prole con molta attenzione, sarebbero venuti qua a prenderla se solo avessero sospettato un’evoluzione di questo genere”.
“Sull’incapacità di intendere e di volere” di Impatnatiello “allo stato attuale pur non conoscendo le carte e la vita pregressa del ragazzo non mi pongo minimamente nella condizione di poter sospettare”, ha concluso il legale.
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