Ancora freddo a breve termine con scenari che potrebbero coinvolgere, nel fine settimana, anche le regioni settentrionali.
Uno stress continuo per la fauna selvatica che potrebbe patire in maniera molto grave gli effetti del freddo in una stagione, poi, notoriamente scarsa di risorse alimentari. L’appello dell’ENPA alle Regioni è dunque quello di sospendere la stagione venatoria ed allertare tutte le strutture di vigilanza.
Per la Protezione Animali, gli effetti sulla fauna sarebbero già molto pesanti. L’appello dell’associazione è quello di applicare l’articolo 19 della legge 157/92 che “per sopravvenute particolari condizioni ambientali stagionali o climatiche” attribuisce loro la facoltà di fermare l’attività venatoria.
Un gesto di responsabilità, affermano gli animalisti, di fronte ad una emergenza innegabile e straordinaria, che incide oltre misura sulla fisiologica mortalità degli animali nella stagione invernale. “Tra l’altro – osserva la Protezione Animali – siamo già nel periodo della migrazione prenuziale finalizzata alla riproduzione di molti selvatici, dunque una fase biologica delicatissima per la sopravvivenza stessa delle specie, al cui rispetto e alla cui protezione siamo obbligati anche da regole sovranazionali. Importantissimo è che sul territorio le istituzioni si facciano carico anche dei controlli sul quel bracconaggio, endemico e crescente fenomeno italiano, tanto più pericoloso in questa emergenza climatica, in quanto causa ogni anno della perdita di milioni di animali selvatici; una piaga che si alimenta con la cattiva politica che ha portato allo scioglimento della polizia provinciale e all’ammainabandiera del Corpo Forestale dello Stato“.
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