Infreddolito e per questo incapace di volare. Il povero Airone cenerino, abituato a vivere in laghi e fiumi, è così finito in un luogo certamente fornito di acqua, ma non adatta alle sue esigenze.
Una piscina nei pressi di Celle Ligure, in provincia di Savona. Proprio in quel posto è stato infatti recuperato dai volontari della Protezione Animali che hanno poi provveduto al ricovero presso la sede dell’associazione.
Il freddo, spiega la sezione savonese dell’ENPA, associato al vento persistente dei giorni scorsi (stranamente mitigato in questi “giorni della merla” che la tradizione definisce invece i più freddi dell’anno) ha infatti messo in difficoltà gli animali selvatici. Oltre all’Airone in piscina gli stessi volontari hanno provveduto al recuperto di un Allocco, rapace notturno protetto dalla legge, nei pressi di Cairo Montenotte.
Per l’Airone è stato solo necessario rifocillarlo con un pasto a base di pesce e si attende ora per la sua liberazione in natura. Più complicata, invece, la situazione per il rapace notturno. L’Allocco, infatti, era finito in una camino alla ricerca di calore ma si era bruciacchiato le penne e le palpebre degli occhi. Dopo le cure intensive è stato trasferito per la lunga convalescenza al centro di recupero della fauna selvatica di Bernezzo (CN). Ci vorrà un anno per le nuove penne, .
Purtroppo, sempre a causa del freddo, sono stati soccorsi dai volontari della Protezione Animali diversi volatili selvatici. Un altro airone, ancora molto grave, a Giustenice, una civetta a Varazze e diversi soggetti di Gabbiano comune e reale, tortora e colombo; per questo Enpa ricorda l’utilità di distribuire correttamente cibo per gli animali selvatici, secondo le indicazioni fornite nei giorni scorsi.
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