Il fondatore di Amazon Jeff Bezos ha affermato che il suo Fondo per la Terra Bezos (Bezos Earth Fund) spenderà 2 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro) per ripristinare i paesaggi e trasformare i sistemi alimentari. Lo riporta la BBC.
Bezos, il secondo uomo più ricco al mondo dopo Elon Musk, ha affermato alla conferenza sul clima COP26 a Glasgow, in Scozia, di avere compreso la fragilità della natura quando ha viaggiato nello spazio. A tal proposito, gli imprenditori miliardari, tra cui il signor Bezos, sono stati criticati per avere speso soldi per i viaggi nello spazio invece di risolvere i problemi sulla Terra.
Parlando alla conferenza COP26, Bezos ha dichiarato: “In troppe parti del mondo, la natura sta già passando da un pozzo di carbonio a una fonte di carbonio”. Il Bezos Earth Fund prevede di spendere complessivamente 10 miliardi di dollari per combattere il cambiamento climatico.
A Glasgow il fondatore del più grande rivenditore online del mondo ha descritto l’esperienza di viaggiare sulla sua nave spaziale, New Shepard, a luglio come una rivelazione sulla vulnerabilità della Terra: “Mi è stato detto che vedere il Pianeta dallo spazio cambia l’obiettivo da cui si vede il mondo, ma non ero preparato a quanto sarebbe stato vero”, ha detto. “Guardando la Terra da lassù, l’atmosfera sembra così sottile, il mondo così finito e fragile. Ora dobbiamo stare tutti insieme per proteggere il nostro Pianeta”.
A settembre, il Fondo per la Terra di Bezos ha impegnato 1 miliardo di dollari per la conservazione della natura, dei popoli e delle culture indigene. Bezos ha anche affermato che i due terzi della terra produttiva africana sono stati degradati ma questa situazione può essere invertita: “Il ripristino può migliorare la fertilità del suolo e la sicurezza, aumentare i raccolti, rendere l’acqua più affidabile, creare posti di lavoro e stimolare la crescita economica”, ha detto il CEO di Amazon alla COP26.
L’anno scorso Amazon Employees for Climate Justice ha chiesto al gigante della vendita al dettaglio online di raggiungere zero emissioni entro il 2030, limitare il suo lavoro con le aziende di combustibili fossili e interrompere i finanziamenti per politici e lobbisti che negano l’esistenza del cambiamento climatico.
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