Un focolaio di coronavirus è stato rilevato in un’azienda della provincia di Parma. Si tratta della Parmovo, azienda di produzione di ovoprodotti, di Sanguigna di Colorno: 42 i positivi fino al momento registrati.
A rilevare il nuovo focolaio è l’Azienda territoriale sanitaria Val Padana, l’ente sanitario delle province lombarde di Mantova e Cremona. I lavoratori risultati positivi al Sars-Cov2 sono tutti residenti nella zona di Casalmaggiore (Cremona) e Viadana (Mantova) e sarebbero dipendenti di una società di servizi lombarda che fornisce manodopera a diversi contesti produttivi, compresa l’azienda parmense.
La maggior parte di questi ultimi casi rilevati nel territorio dalla bassa lombarda, ha spiegato l’ATS Val Padana, non è da ricondurre «ai focolai del Viadanese» ma è «l’esito di ulteriori attività di indagine» avviate «nei giorni scorsi su un contesto lavorativo collegato a un’attività produttiva sita in provincia di Parma, nel quale si sono registrati dei casi di positività al Covid-19».
Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ha detto: «Chiaro che non è finita la pandemia, guai a dirlo e a pensarlo, perché solo quando ci sarà il vaccino per tutti avremo sconfitto il virus». Però, «è pur vero che abbiamo imparato parecchio da questa tragedia. Ogni volta che c’è un focolaio lo andiamo a prendere subito, isoliamo le persone. Addirittura i tre quarti, quattro quinti dei casi giornalieri in realtà sono asintomatici perché li andiamo a cercare noi». In ogni caso, «non si dia il messaggio che è finito tutto. Si continui ad fare attenzione al distanziamento, all’uso di dispositivi di protezione dove servono. Perché vogliamo avere fiducia nel futuro: ci mancherebbe che dovessimo chiudere quello che abbiamo con tanti sacrifici fatto riaprire»