«Vogliamo ribadire che allentare le restrizioni non è la fine dell’epidemia in nessun Paese. La fine dell’epidemia richiederà uno sforzo costante da parte di individui, comunità e governi per continuare a reprimere e controllare il virus».
Così il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha anche ricordato: «I cosiddetti lockdown possono aiutare ad arginare l’epidemia in un Paese, ma non possono mettervi fine da sole. I Paesi devono ora assicurarsi di poter rilevare, testare, isolare e curare ogni caso e rintracciare ogni contatto».
Il direttore dell’OMS ha pure affermato: «Accogliamo con favore lo sviluppo di test per lo studio degli anticorpi che aiutano a tracciare la diffusione del virus nella popolazione. I dati preliminari che abbiamo raccolto segnalano che una percentuale relativamente piccola possiede gli anticorpi, anche nelle zone più colpite dall’epidemia». E ancora: «Mentre i test sugli anticorpi sono importanti per sapere chi è stato infettato, i test che rilevano il virus sono uno strumento fondamentale per la ricerca, la diagnosi, l’isolamento e il trattamento di casi attivi». In relazione a ciò, sono stati «identificati e validati 5 test che possono essere prodotti in grandi quantità».
Infine, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha tenuto a precisare che «l’OMS non nasconde nulla a nessuno. Noi vogliamo che tutti i Paesi ricevano lo stesso messaggio subito perché questo può aiutare a prepararsi bene e velocemente…. non solo gli Stati Uniti ma tutti i Paesi devono ricevere le informazioni subito […] chiunque muore è il padre o la nonna di qualcuno. Non sono numeri, sono individui, volti, persone. Per questo non abbiamo segreti e non appena abbiamo informazioni le diffondiamo».
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