Il presidente Volodymyr Zelensky, poco dopo il trionfo della Kalush Orchestra all’Eurovision Song Contest 2022, che si è svolto a Torino, ha affermato che l’Ucraina ospiterà la prossima edizione, come da prassi, in un luogo simbolico: Mariupol, che sarà liberata e ricostruita.
Zelensky, su Telegram, ha scritto: “Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa! L’anno prossimo l’Ucraina ospiterà l’Eurovision! Per la terza volta nella sua storia. E credo, non per l’ultima. Faremo del nostro meglio per ospitare i partecipanti e gli ospiti dell’Eurovision a Mariupol ucraina. Libera, pacifica, ricostruita! Grazie per aver vinto alla Kalush Orchestra e a tutti coloro che hanno votato per noi! Sono sicuro che il nostro accordo vittorioso nella battaglia con il nemico non è lontano”.
Sulla vittoria ucraina, che ha avuto una valanga di voti dal pubblico da casa, per la canzone Stephania, è intervenuto oggi anche Mircea Geoana, uno dei vicesegretari della NATO, a margire del vertice dei ministri degli Esteri a Berlino, in Germania: “Abbiamo visto l’immenso supporto per l’Ucraina ieri all’Eurovision. Il messaggio che vogliamo dare a Putin è che questa è la guerra più cinica e brutale dalla seconda guerra mondiale”.
Su Twitter anche il commento di Boris Johnson, primo ministro inglese: “Congratulazioni all’Ucraina per aver vinto l’Eurovision 2022. È un chiaro riflesso non solo del suo talento, ma anche del sostegno incrollabile alla sua lotta per la libertà”. Tra l’altro, il Regno Unito ha conquistato il secondo posto con Spaceman di Sam Ryder.
Infine, la parola ai vincitori. Oleh Psjuk, in conferenza stampa dopo la vittoria, ha affermato: “Faremo il possibile per ospitare l’Eurovision in una Ucraina nuova e in pace”. E ancora: “Cosa farò al ritorno in Ucraina? Torneremo tra due giorni, è difficile dire cosa farò. Come ogni ucraino sono pronto a lottare come ogni ucraino”. Poi, “il nostro appello al termine dell’esibizione? Se il prezzo da pagare fosse stata la squalifica, lo avrei pagato volentieri”. Il riferimento è al messaggio lanciato sul palco al termine della canzone: “Vi chiedo di aiutare l’Ucraina, Mariupol e Azovstal ora”.
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