Emilio Fede, intervistato dal Corriere della Sera dopo le dimissioni dall’ospedale San Raffaele di Milano, ricoverato in seguito a una caduta, ha affermato: «Stavo tornando a casa, c’era un tratto di strada non asfaltata, ho perso l’equilibrio. Ho avuto il Covid, certamente ero indebolito, non ero presente a me stesso».
Fede, 89 anni, ha ricordato: «Il buio, e poi i colori che si confondevano. Faccio fatica a ricordare le facce, ogni tanto mi vengono in mente i nomi. Ai medici e agli infermieri tutto il mio apprezzamento. Sono eroi, sempre presenti. La notte, contavo i minuti e poi le ore finché arrivasse l’alba. E di giorno pregavo che la sera sarei riuscito ad addormentarmi e a sognare mia moglie. Mi è mancata tanto».
«Sono stato in oltre 40 Paesi in Africa – ha concluso il giornalista siciliano – per raccontare la fame, ho denunciato il razzismo e sono stato imprigionato, sono salito sul Monte Bianco con Bonatti. Tante volte ho rischiato la vita, ma questa volta una cosa l’ho capita: la solidarietà è un bene che va coltivato. Ho deciso che dedicherò una parte dei miei averi alla creazione di una fondazione che assista le persone malate, per non dimenticare chi soffre e non ha i mezzi per curarsi…».
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