Alessandro Diddi, promotore della Giustizia del Vaticano, avvierà nuove indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma nel giugno del 1983. L’iniziativa è legata ad una serie di istanze presentate in passato da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.
Laura Sgrò, avvocato della famiglia Orlandi, contattata dall’Ansa, ha affermato: “Noi ne siamo all’oscuro, lo apprendiamo dagli organi di stampa ma certo è da un anno che attendevamo di essere ascoltati”.
La famiglia Orlandi, infatti, da mesi attende una convocazione da parte del promotore della Giustizia del Vaticano: “Io avevo scritto al Papa il quale, rispondendomi, mi aveva indicato di avere un confronto con il PG. Lo abbiamo subito chiesto”, aveva dichiarato nel luglio 2022 sempre il legale.
La sparizione di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di 15 anni, avvenne il 22 giugno 1983, mentre la ragazza rientrava a casa dopo le lezioni di musica. Il fatto divenne uno dei più celebri casi irrisolti della storia italiana e vaticana, con implicazioni e sospetti che coinvolsero e chiamarono in causa lo stesso Stato Vaticano, lo Stato Italiano, l’Istituto per le opere di religione, il Banco Ambrosiano e i servizi segreti di diversi Stati, nonché la Banda della Magliana e alcune organizzazioni terroristiche internazionali.
La vicenda fu collegata alla quasi contemporanea sparizione di un’altra adolescente romana, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983 e anche lei mai più ritrovata.