Matteo Salvini, leader della Lega, vicepremier, ha affermato: “In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”. Lo ha detto a margine di un convegno sul traporto pubblico locale a Milano.
E ancora: “Io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace”.
Parole che cozzano con quelle di Antonio Tajani, l’altro vicepremier, leader di Forza Italia e soprattutto Ministro degli Esteri: “Sono elezioni che sono state caratterizzate da pressioni forti, anche violente. Navalny è stato escluso dalla dalle elezioni di fatto con un omicidio. Non c’erano candidati avversari di Putin. Abbiamo visto le immagini dei soldati russi entrare dentro i seggi per vedere come votava la gente quindi non mi sembra che sia una elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi”.
Tajani, incalzato sulle parole dell’alleato, ha detto: “Se le parole di Salvini sulle elezioni in Russia possono creare imbarazzi a Bruxelles e dare l’immagine di un Governo poco unito sull’argomento? La politica estera la fa il ministro degli Esteri, le posizioni in politica estera sono quelle del ministro degli Esteri”.
Fortemente critica l’opposizione. Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri, Europa e Cooperazione internazionale nella segreteria nazionale del Partito Democratico, su X ha scritto: “Solidarietà al vicepresidente e ministro Antonio Tajani, non dev’essere facile avere un omologo vicepresidente Salvini che non condanna i crimini di Putin e vede in queste elezioni russe una grande affermazione del popolo. Ma con queste posizioni il Governo può mai essere credibile? E Meloni tace…”.
Infine, Giulia Pastorella, deputata di Azione: “Le parole del Ministro Salvini sulle elezioni russe sono inaccettabili e ci ricordano quanto la sua Lega disprezzi la democrazia. Ha fatto bene il Ministro Tajani a intervenire prendendo le distanze, ma cosa aspetta ora Giorgia Meloni a buttare fuori dal Governo un vicepremier che celebra il successo elettorale di un dittatore assassino? Mi pare evidente che, accordo in essere o no, il legame tra Salvini e Russia Unita di Putin non sia ancora in discussione. Salvini si dimetta”.