Domenica 3 e lunedì 4 ottobre si è votato a Roma per scegliere il nuovo sindaco della Capitale e per il rinnovo dell’Assemblea Capitolina. Alla luce del dato del primo turno, non avendo nessuno dei candidati raggiunto la maggioranza assoluta dei voti, sarà necessario il secondo turno – il ballottaggio – che si svolgerà domenica 17 e lunedì 18 ottobre. Sarà eletto sindaco chi otterrà anche un solo voto in più dell’avversario. A sfidarsi saranno Enrico Michetti del centrodestra e Roberto Gualtieri del centrosinistra.
«È un risultato che apre una fase di lavoro anche a livello nazionale». Lo ha detto il candidato sindaco di Azione, Carlo Calenda, intervenendo al suo comitato elettorale in viale Trastevere. E ancora: «Il nostro obiettivo non era una testimonianza ma era di governare Roma, e se da un lato siamo contenti di esser arrivati a questo risultato che apre una fase di lavoro a livello nazionale, mi dispiace che i numeri attuali non ci vedano al ballottaggio».
«La continuità è importante per i sindaci che governano bene, come Sala. Più si consolidano i dati più è chiaro che vince il Pd, vincono i nostri sindaci e vince il centrosinistra. Adesso dobbiamo impegnarci per i ballottaggi, sulla spinta di questo primo turno. Conteranno le alleanze ed al secondo turno vedremo la coerenza delle forze politiche che vogliono fare un percorso con noi: sarà importante l’atteggiamento di Conte e Calenda. In ogni caso la forza e la competenza di Gualtieri a Roma e Lo Russo a Torino sono una buona base di partenza». Lo ha detto il coordinatore dei sindaci Pd Matteo Ricci.