Carlo Calenda, leader di Azione, alleato di Italia Viva, ospite di RTL 102.5, ha affermato: “Il rischio vero è lo sfascio, non il fascio. Mi pare che ci sia pochissima voglia di governare, anche da parte sua. Meloni non sembra una che sta andando a vincere le elezioni, è nervosissima”.
Calenda ha poi chiarito che se il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedesse al Terzo Polo di sostenere un governo con Giorgia Meloni in caso di maggioranza risicata, direbbe di no perché “quel governo ha valori lontani dai nostri, Meloni sta facendo campagna elettorale dicendo cose di totale irresponsabilità. La Meloni ha un posizionamento europeo che per l’Italia è mortale, pericolosissimo. Non vuole il rigassificatore di Piombino e ha fatto il referendum sulle trivelle: perché lo ha fatto? Non sarei mai disposto a sostenere un suo governo, in caso di una maggioranza risicata”.
“Giorgia Meloni non sembra una persona che sta per vincere le elezioni: è nervosa, arrabbiata con tutti. Se sai che stai per coronare un percorso non fai una campagna di aggressività. La Meloni propone uno slogan che dice ‘Sull’Europa è finita la pacchia’, che è uguale a quello di Conte e di Salvini”, ha spiegato.
Calenda ha anche detto che spera di prendere “un voto che sia robustamente sopra le due cifre, 12, 13, 14. A Roma facendo una campagna come questa siamo arrivati al 20 per cento. Il voto è molto mobile, si decide negli ultimi giorni”.
C’è anche la critica al Partito Democratico e a Romano Prodi, secondo cui, rompendo l’alleanza con Letta, Calenda ha consegnato l’Italia al centrodestra: “Mi sembra una cosa senza fondamento. Letta sta replicando in peggio la storia di Prodi. Ha sostituito Bertinotti con Bonelli e Fratoianni. Letta dice: ‘Io non governerei con Bonelli e Fratoianni’, però li fa votare ai suoi elettori. Passi Di Maio, che già per me era difficilissimo da mandar giù. Ma non è mai successo nella storia repubblicana: quella del PD è una campagna elettorale da matti veri. Mira a dividere il Paese. Questo modo di dividere gli italiani tra i buoni e i cattivi è un modo di fare che vogliamo far cessare. Questo Paese va unito. Letta con SPD ha fatto un errore: non si va all’estero a prendere la benedizione di un altro partito che è di un’altra nazione”.
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