Oggi, lunedì 2 settembre, si apre ad Avignone, in Francia, un processo fuori dal comune: 51 uomini accusati di aver partecipato a stupri. Tra loro, Dominique Pélicot, un settantenne dal profilo inquietante, che avrebbe orchestrato e filmato le violenze inflitte alla propria moglie per quasi dieci anni. Il caso è del 2020.
Dominique Pélicot: una doppia vita
Nato nel 1952, Dominique Pélicot è padre di tre figli. Sposato dal 1973 con Gisèle, ha costruito con lei quella che molti credevano essere una normale vita di coppia. Ma dietro questa facciata si nascondeva un uomo dal comportamento inquietante.
L’orrore dietro le mura domestiche
Secondo gli inquirenti, infatti, Dominique Pélicot avrebbe utilizzato un potente ansiolitico, il Temesta, per far cadere la moglie in uno stato di totale letargia. Di notte, mentre lei era incosciente, invitava a casa degli sconosciuti incontrati su internet per violentarla. Questi atti sono stati meticolosamente filmati dal settantenne. Queste registrazioni sono oggi prove schiaccianti in questo processo.
Altre vittime del modus operandi di Pélicot
Gisèle, 70 anni, non aveva alcun ricordo delle aggressioni che subiva. Le perdite di memoria che l’avevano preoccupata per anni avevano finalmente trovato una spiegazione terrificante. “La mia cliente ha vissuto quasi cinquant’anni con qualcuno che pensava di conoscere, ma che l’ha tradita”, ha confidato alla stampa Antoine Camus, uno degli avvocati di Gisèle, che rappresenta anche i suoi figli. Per questi ultimi, lo shock è di una portata vertiginosa. “Chi è quest’uomo che li ha cresciuti? Di chi sono figli? Cosa valgono i loro ricordi d’infanzia?”, si è chiesto l’avvocato.
I consigli macabri condivisi online
Ma la storia non finisce qui. L’arresto di Dominique Pélicot ha permesso di scoprire che condivideva anche i suoi consigli macabri con altri utenti di Internet, sul modello della sottomissione chimica. Un’altra vittima ha rivelato al Parisien di aver subito violenze simili, dopo che il suo partner aveva seguito le istruzioni di Dominique Pélicot. “Mi ci è voluto un anno per rendermene conto”, ha confidato.
Dominique Pélicot e gli altri 50 accusati rischiano fino a 20 anni di reclusione per i loro atti. Questo processo si protrarrà fino a dicembre 2024.
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