Oggi, giovedì 3 dicembre, il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, firmerà il DPCM che chiude definitivamente i discorsi sui cenoni di Natale e Capodanno. Sì, perché in questo 2020 dovremo fare a meno anche dei due momenti più ‘familiari’ dell’anno.
Innanzitutto, il coprifuoco resta: dalle 22 alle 5. Quindi, niente brindisi di mezzanotte o giocate a tombola con i parenti fino all’alba. Ma neanche cene nei ristoranti, finanche in quelli degli alberghi perché vigerà l’obbligo del rispetto del servizio in camera dalle 18 alle 7 del mattino. Insomma, il Governo ha scongiurato anche l’ipotesi dei cenoni negli hotel.
Per quanto concerne i servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie – nella bozza del DPCM «sono consentite dalle ore 5.00 fino alle ore 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico».
Almeno, però, potremo ordinare il cibo per farlo arrivare a casa: «la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attivita’ di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».
Tuttavia, tale divieti non varranno per i viaggiatori. Nella bozza del DPCM, infatti, c’è scritto che «restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali e negli aeroporti, nei porti e negli interporti con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».
E i parenti? Anche qui c’è una ‘mazzata’. Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, e nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del primo gennaio 2021 è vietato altresì ogni spostamento tra comuni, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
«È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1°gennaio 2021, anche ubicate in altro Comune, ai quali si applicano i predetti divieti». Insomma, almeno a casa ci potremo tornare…