Bufera al Parlamento Europeo di Strasburgo dopo che l’eurodeputata Francesca Donato, tra i candidati a sindaco di Palermo, ha negato che a Bucha sia stato compiuto un massacro.
La Donato, già nota per le sue posizioni No Vax, ha affermato: “Oggi sento proporre addirittura un embargo totale del gas russo, nei fatti assolutamente insostenibile per la nostra economia, sulla base dei fatti di Bucha riferiti dal governo ucraino, ma sulla cui veridicità ci sono già molti dubbi“. Inoltre, l’europarlamentare ha chiesto “una inchiesta indipendente in Ucraina per indagare sulla reale dinamica dei fatti e sulle reali responsabilità delle violenze e dei massacri a danno dei civili”.
Pina Picierno, eurodeputato del Partito Democratico, vice presidente del Parlamento UE, ha replicato così: “Il massacro di Bucha è sotto gli occhi di tutti e noi non possiamo accettare che venga messo in discussione addirittura questo” e “quest’Aula, onorevole Donato, non è equidistante: c’è un aggressore, che è Putin, e c’è un aggredito, che sono i cittadini ucraini, che quest’Aula e le sue istituzioni difendono. Se ne faccia una ragione. Quest’Aula non può diventare il megafono di posizioni assolutamente non accettabili”.
Andrea Romano, deputato del PD, su Twitter ha commentato: “Brava Pina Picierno: l’Unione europea è nata affermando ‘Never Again’ e chi rilancia il negazionismo nazi-putiniano sui massacri di civili in Ucraina non ha alcuna dignità morale #StandWithUkraine”.
All’Adnkronos Francesca Donato ha detto: “Picierno ha affermato che ‘questo Parlamento non può essere un megafono della propaganda russa’, aggiungendo ‘non permetto che in quest’aula si sostengano queste tesi’, per poi arrivare a dire che il massacro di Bucha non può essere messo in dubbio, cosa che io non ho fatto, avendo chiesto invece un’inchiesta per accertarne le responsabilità, a fronte di elementi oggettivi di ambiguità e la responsabilità russa è innegabile. Infine ha concluso con ‘questo Parlamento non è equidistante, invitandomi a farmene una ragione'”.
E ancora: “Al termine del mio intervento Picierno, che presiedeva la seduta quale vicepresidente, ha irritualmente replicato alle mie parole, con toni assolutamente inadeguati al ruolo che rivestiva. Oggi abbiamo assistito ad una pagina davvero degradante per quella che dovrebbe essere l’istituzione simbolo della democrazia europea. Il diritto di intervento e la libertà di espressione di un deputato europeo, nell’esercizio delle sue funzioni, viene negato dal presidente durante il dibattito in aula, negando l’essenza del dibattito stesso. Davvero un fatto gravissimo, oltre che un brutto spettacolo per i cittadini che credono alla democrazia”.