La Commissione Ecomafie del Parlamento ha audito il nuovo Commissario Straordinario unico per la Depurazione, Maurizio Giugni, che ha preso il posto di Enrico Rolle. Giugni si occuperà di adeguare alle direttive europee i sistemi di collettamento, fognatura e depurazione degli agglomerati ancora non conformi. Durante l’audizione, Giugni ha spiegato che “uno dei punti più critici è l’assenza o incapacità degli enti gestori, che non sono in grado di garantire un’adeguata organizzazione del servizio”.
In Commissione si è svolta l’audizione del nuovo Commissario straordinario per la progettazione, l’affidamento e la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione oggetto di sentenza di condanna della Corte di giustizia dell’Unione europea sul trattamento delle acque reflue urbane, Maurizio Giugni. A sottolineare il grande lavoro che attende il nuovo Commissario, soprattutto in Sicilia, è stata Caterina Licatini (M5S), che aveva sollecitato la Commissione d’inchiesta di cui fa parte ad mettere sotto la lente d’ingrandimento il problema della depurazione delle acque reflue nella regione. “Nel contesto italiano, già sottoposto a quattro procedure di infrazione europee – afferma la deputata bagherese – la Sicilia detiene il triste primato del maggior numero di centri abitati irregolari, ovvero il 73% degli agglomerati sopra i 2000 abitanti, incidendo così per oltre il 50% sul totale delle infrazioni a livello nazionale”.
Un problema collaterale, ma non secondario, ha aggiunto Licatini, “è quello delle facili concessioni edilizie rilasciate da molti comuni nonostante i loro sistemi di trattamento delle acque non siano conformi a quanto previsto dalla legge, o siano addirittura inesistenti. Per questo, ho depositato una proposta di legge di modifica al Testo Unico per l’edilizia, proponendo che le concessioni rilasciate dai comuni debbano necessariamente essere subordinate al rispetto delle disposizioni ambientali previste dal Testo Unico ambientale”.
Caterina Licatini ha reso noto che è già stata ottenuta una riduzione delle sanzioni da 30 milioni a 23, ma “è necessario uno sforzo comune – dice – per superare le infrazioni europee. A tale riguardo, confido che l’accordo appena firmato tra l’ANCI Sicilia e il Commissario unico produca interventi celeri ed efficaci affinchè la Sicilia possa uscire da questa condizione di irregolarità”.
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