Con il via libera definitivo del Senato, il Decreto Flussi è stato varato, introducendo nuove misure per regolare l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, rafforzare la lotta al caporalato e migliorare la gestione dei flussi migratori e della protezione internazionale. Il testo, composto da 32 articoli, prevede l’obbligo di acquisizione degli identificatori biometrici per coloro che richiedono visti nazionali e l’esclusione del preavviso di rigetto nei procedimenti relativi a visti di ingresso o permessi di soggiorno.

Digitalizzazione e procedure semplificate

Il Decreto punta alla completa digitalizzazione delle procedure, incluse la sottoscrizione dell’accordo di integrazione e del contratto di soggiorno. Le richieste di nulla osta al lavoro e i contratti di soggiorno, presentati dai datori di lavoro, dovranno essere trasmessi in modalità telematica.

Modifiche per il rilascio del nulla osta al lavoro

Le procedure per il nulla osta al lavoro riguardano sia cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea sia apolidi. Il decreto stabilisce una fase preliminare obbligatoria per la richiesta e introduce quote per lavoratori destinati a settori come l’assistenza familiare e sociosanitaria. Per il triennio 2023-2025 è stato prorogato il regime speciale introdotto dal Decreto Cutro per definire annualmente le quote di ingresso di lavoratori stranieri.

Nuove misure per lavoratori altamente qualificati

È prevista la proroga, fino al 31 dicembre 2027, delle disposizioni che consentono l’ingresso e il soggiorno di lavoratori altamente qualificati, incluso personale medico e infermieristico. La normativa permette l’assunzione temporanea di professionisti con qualifiche conseguite all’estero presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate.

Tutela contro lo sfruttamento lavorativo

Il decreto introduce nuove norme per proteggere le vittime di caporalato e sfruttamento lavorativo. È previsto il rilascio di un permesso di soggiorno speciale che sostituisce il precedente per “particolare sfruttamento lavorativo” e amplia l’accesso al programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale. Le vittime possono accedere a programmi individuali di formazione e inserimento lavorativo, revocabili in caso di condanna o rifiuto di offerte di lavoro.

Quote riservate alle lavoratrici

Il decreto riserva fino al 40% delle quote complessive per il lavoro subordinato, stagionale e non, nel settore dell’assistenza familiare e sociosanitaria, alle lavoratrici. In caso di superamento di tale percentuale, le richieste femminili saranno valutate secondo il criterio cronologico.

Cooperazione con Paesi terzi

Per il 2024, sono stati stanziati 35 milioni di euro per un programma straordinario di cooperazione di polizia con Paesi terzi prioritari per le rotte migratorie. Inoltre, il Fondo per le emergenze nazionali è stato incrementato di 5 milioni di euro.

Reclutamento e rafforzamento delle amministrazioni

Il Ministero dell’Interno potrà reclutare 200 unità di personale dal 2025 al 2027, con un ulteriore incremento della dotazione organica del personale del Ministero degli Affari Esteri. Saranno inoltre autorizzati 50 contratti presso le sedi estere.

Norme transitorie per i Paesi a rischio

Fino al 31 dicembre 2025, è sospesa la procedura del silenzio-assenso per le domande di nulla osta presentate da lavoratori provenienti da Paesi ad alto rischio di documentazione contraffatta, come Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka.

Riconoscimento per le vittime di tratta

L’accesso al programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale è esteso anche alle vittime di tratta e alienazione di schiavi. Le misure, finalizzate all’inserimento lavorativo, saranno elaborate sulla base di linee guida nazionali.

Riorganizzazione della giurisdizione

Con un emendamento governativo, il Decreto stabilisce che il trasferimento delle competenze alle Corti d’Appello per la convalida dei trattenimenti si applicherà entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.