Svolta nell’inchiesta sullo stupro di due cuginette nel Parco Verde di Caivano: stamattina c’è stato l’arresto di 9 sospetti, compresi 7 minori e 2 maggiorenni. L’accusa principale riguarda la violenza sessuale di gruppo ai danni di due bambine, di cui la più grande ha compiuto appena 13 anni poche settimane fa, mentre la più piccola ha solo 10 anni.
La denuncia che ha scosso la comunità è stata presentata dai genitori di una delle bambine dopo che il fratello maggiore aveva appreso gli orrori subiti dalle sue giovani sorelle.
Le ordinanze di arresto nei confronti dei due maggiorenni sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della competente procura guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone. Inoltre, i provvedimenti a carico dei 7 minori sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Napoli, su richiesta della competente procura guidata dal procuratore Maria de Luzenberger.
Gli avvocati Angelo Pisani e Antonella Esposito, che rappresentano i familiari di una delle bambine abusate a Caivano, hanno espresso “soddisfazione per l’impegno e la prima risposta della magistratura alla denuncia delle vittime”. Ora, chiedono urgentemente “di tutelare e salvare le loro famiglie e soprattutto la madre dei bambini, già messi in sicurezza”. I legali parlano di un “sistema infernale e criminale delle periferie dove ora le luci non vanno più spente,” e auspicano che vengano “ricongiunti al più presto bambine e genitori in un ambiente sano lontano da Caivano”. Chiedono anche che vengano prese tutte le misure necessarie “a prevenire altri orrori e tutelare tutti i bambini”.
Il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ha dichiarato che gli arresti di questa mattina “sono un segnale importantissimo, e l’attenzione non cesserà”. Ha visitato il villaggio della legalità allestito dalla polizia di Stato lungo le strade del Parco Verde, assicurando che l’attenzione proseguirà anche su altri fronti, con attività a favore dei giovani. Il censimento delle abitazioni è in corso, con l’obiettivo di identificare situazioni di fragilità e abusi. Un lavoro simile è stato precedentemente realizzato a Pizzofalcone, a Napoli.